Cultura

Sportello etico Fabio Salviato

Bankitalia, un mandato a vita?

di Redazione

Carissimo Salviato,
vorrei sapere il suo punto di vista su una questione che mi ha lasciato alquanto perplesso: il mandato del governatore di Bankitalia. Perché deve essere una carica senza scadenza?
Giovanni Filoramo, Brescia

E’ un argomento, quello del mandato del governatore di Bankitalia, su cui mi piacerebbe sentire il parere del Comitato etico di Banca popolare etica più che dover esprimere la mia posizione. Ma non intendo sottrarmi alla domanda, che anzi rappresenta l?occasione per condividere con i lettori una riflessione più ampia. In questi ultimi anni infatti si parla molto, forse troppo, di etica: etica e affari, etica e ambiente, etica e finanza… come se l?etica fosse diventata una moda che si cerca di applicare ai settori e alle attività più disparate. Purtroppo devo constatare che sono soprattutto gli uffici marketing delle imprese gli artefici di questa operazione, che spesso incide più sull?immagine che sulla sostanza delle cose. Il problema è proprio questo: nella sostanza la politica e l?atteggiamento delle aziende non cambiano, si cerca semplicemente di ?convincere? il consumatore o il risparmiatore che siamo tutti più buoni e diversi.
Tornando al nostro lettore, la sua domanda, sia pure in perfetta buona fede, risente inevitabilmente di questo ?dilagare dell?etica?. Credo infatti che il problema non sia tanto quello di giudicare se sia etico o meno il mandato a vita, ma di capire chi influisce sulla nomina del governatore. Nel caso della Banca d?Italia, i principali azionisti sono gruppi bancari privati (Intesa, San Paolo, Capitalia e Unicredit detengono più del 75% delle azioni): io mi chiedo se sia etico che i controllati possano influire nella nomina del loro controllore? Credo proprio di no. Mi chiedo ancora a quali criteri e parametri, in termini di etica, deve ispirarsi la condotta del governatore stesso? Non sarebbe forse il caso che anche la Banca d?Italia si dotasse (da statuto, come fa Banca etica) di un Comitato etico del tutto indipendente? Quest?ultima opzione costituirebbe un bel passo in avanti verso quella trasparenza che sta molto a cuore agli stessi vertici della nostra banca centrale.

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