Volontariato
Stavolta il fisco accorcia la strada
Qual è la cornice di principi costituzionali che sono sottintesi al diritto di attribuzione che spetta al cittadino-contribuente?
di Redazione
Qual è la cornice di principi costituzionali che sono sottintesi al ?diritto di attribuzione? che spetta al cittadino-contribuente? Le imposte sono un mezzo di redistribuzione complessiva delle risorse per correggere le disuguaglianze relative tra i cittadini: quindi hanno il fine strumentale della raccolta di denaro per le spese pubbliche e il fine ?nobile? di contribuire alla correzione delle ineguaglianze (giustizia distributiva).
In questa prospettiva il volontariato in sé e le organizzazioni di volontariato trovano la propria linfa vitale nei valori di dignità, solidarietà, partecipazione democratica, sussidiarietà (articoli 2 e 3 della Costituzione): perseguono i fini di giustizia distributiva; cioè gli stessi fini che ha lo Stato prima nel raccogliere imposte e poi nello spendere le somme raccolte.
Due sono le modalità con le quali lo Stato può sostenere il volontariato: finanziando direttamente le iniziative con le somme raccolte dalla fiscalità (le sovvenzioni) o indirizzare la fiscalità verso queste iniziative. La seconda alternativa ?accorcia la strada? poiché crea il diretto rapporto tra contribuente e organizzazioni del volontariato consentendo il maggior controllo della spesa da parte di colui che ha il carico economico effettivo (e innescando anche meccanismi virtuosi di selezione e competizione nelle organizzazioni del volontariato stesso). L?importante conclusione è che con la destinazione del 5 per mille da un lato, si sono riaffermati i principi costituzionali che informano la legislazione fiscale speciale sul volontariato, dall?altro si è correttamente individuata una via privilegiata, per far affluire direttamente risorse al volontariato, che riduce la distanza tra organizzazioni non profit e cittadino-contribuente.
di Mario Miscali
docente di Diritto tributario, università C. Cattaneo Liuc – Castellanza
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.