Le parole di Francesco

Ci ha ricordato che siamo tutti fratelli, non soci

Otto intellettuali per otto parole-chiave del pontificato di Bergoglio, già pubblicate nel numero di VITA "Fratello papa", scaricabile gratuitamente a tutti. Fraternità, spiega Zamagni, non è la stessa cosa di fratellanza e tanto meno di solidarietà. È un concetto che si fonda su un’appartenenza universale e ci rende custodi gli uni degli altri. «Non è capace di futuro la società in cui si dissolve il principio di fraternità, in cui esiste solamente il “dare per avere” oppure il “dare per dovere”»

di Stefano Zamagni

Fratelli tutti, sulla fraternità e l’amicizia sociale è una autentica ispiera — il raggio di luce che, penetrando da una fessura in un ambiente in ombra, lo illumina rendendo visibile ciò che in esso staziona. Si tratta della terza enciclica di papa Francesco, dopo la Lumen Fidei del 2013, scritta con papa Benedetto XVI, e la Laudato si’ del 2015. Un filo rosso attraversa questi tre documenti magisteriali che trattano, sia pure da angolature diverse, del medesimo tema di fondo, quello della sconnesione, rispettivamente, con Dio, col creato, con l’altro. Il peccato è dunque l’atto mediante il quale l’uomo recide il suo legame con Dio e allora l’esito è un progressismo disincantato oppure un tradizionalismo sterile; con la natura e allora l’esito è la crisi ecologica che è sotto gli occhi di tutti; con l’altro uomo e allora l’esito è l’indifferentismo sia sociale sia personale. 

Tante sono ormai le presentazioni e le recensioni che questa enciclica ha ricevuto e continua a ricevere anche, e forse in misura maggiore, da chi si professa non credente. In queste poche righe desidero illustrare le implicazioni di natura sociale ed economica che derivano dalla presa in considerazione del principio di fraternità. Prima, però, desidero fare chiarezza su taluni concetti che troppo superficialmente vengono presi come sinonimi o quasi. Alludo alle differenze che esistono tra fraternità, fratellanza e solidarietà. La confusione di pensiero che ne deriva non giova né al dialogo né alla prospettazione delle conseguenti linee di azione. 

Fraternità non ha lo stesso significato di fratellanza e ancor meno di solidarietà. Mentre quello di fratellanza è un concetto che dice dell’appartenenza delle persone alla stessa specie o a una data comunità di destino, la fraternità è un concetto trascendente che pone il suo fondamento nel riconoscimento di una universale appartenenza. La fratellanza unisce gli amici, ma li separa dai non amici; rende soci e quindi chiude gli uniti nei confronti degli altri. La fraternità, invece, è universale e crea fratelli, non soci, e dunque tende a cancellare i confini naturali e storici che separano. Il gesto di Caino suggerisce che la fraternità non deriva dal sangue. Non esiste fraternità biologica, quanto a significare che non esiste fraternità senza riconoscimento della nostra responsabilità verso l’altro. Mentre la fratellanza ha un presupposto naturalistico, la fraternità ha il presupposto nel riferimento ad un legame, che ci rende custodi gli uni degli altri.

(…)

Libertà e uguaglianza, concepite entrambe all’interno dell’individualismo – il valore prevalente della Modernità – sono di per sé valori intrinsecamente divergenti e concettualmente contraddittori. È la fraternità che riesce a tenere in equilibrio, cioè in armonia, libertà e uguaglianza. L’eguaglianza, senza la coscienza che è anzitutto per l’altro, diventa solitudine mortale. Come ci ricorda Edgard Morin, la libertà può essere istituita e l’eguaglianza imposta. La fraternità, invece, non si stabilisce per legge; viene da un’esperienza personale di responsabilità e va praticata, in primis per il bene dell’altro, non perché ci sentiamo obbligati da un qualche codice. 

È la fraternità che riesce a tenere in equilibrio, cioè in armonia, libertà e uguaglianza. L’eguaglianza, senza la coscienza che è anzitutto per l’altro, diventa solitudine mortale.

Stefano Zamagni, economista, ex presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali 

Altrettanto distante è la fraternità dalla solidarietà. È merito grande della scuola di pensiero francescano quello di aver saputo declinare, in termini sia istituzionali sia economici, il principio di fraternità facendolo diventare un asse portante dell’ordine sociale. Ci sono pagine della Regola di Francesco che aiutano bene a comprendere il senso proprio del principio di fraternità. Che è quello di costituire, ad un tempo, il complemento e il superamento del principio di solidarietà. Infatti, mentre la solidarietà è il principio di organizzazione sociale che consente ai diseguali di diventare eguali, quello di fraternità è il principio che consente ai già eguali di esser diversi – si badi, non differenti. La fraternità consente a persone che sono eguali nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali di esprimere diversamente il loro piano di vita, cioè la loro specificità. (Si badi a non confondere differenza con diversità: la prima si oppone a eguaglianza; la seconda si oppone a uniformità. Ecco perché si può essere eguali e diversi; mentre non si può essere eguali e diseguali). Questa compresenza di uguaglianza e singolarità è ciò che caratterizza in modo unico il principio di fraternità. 
(…)

Non è capace di futuro la società in cui si dissolve il principio di fraternità; non è cioè capace di progredire quella società in cui esiste solamente il “dare per avere” oppure il “dare per dovere”

In questi 12 anni Papa Bergoglio è stato un punto di riferimento costante per tutto il mondo che a VITA fa riferimento. Per questo abbiamo messo a disposizione di tutti il numero di VITA che ha celebrato i primi dieci anni del pontificato di Francesco. Scarica il magazine gratuitamente da qui, semplicemente registrandoti, per leggere la versione integrale di questo articolo e tutti gli altri contenuti.

In apertura, danze tradizionali al Martyrs’ Stadium di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, nel febbraio 2023. AP Photo/Gregorio Borgia

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.