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«Stop al traffico di esseri umani»

Interviene il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano all'indomani dell'ennesima tragedia

di Redazione

I corpi di altri venti migranti sono stati ripescati al largo della costa tunisina, mentre prosegue il lavoro dei soccorritori nella ricerca di eventuali sopravvissuti al naufragio del peschereccio con 850 persone a bordo martedì scorso, vicino alle isole Kerkennah.

Un portavoce della polizia tunisina di Sfax, località nel sud del paese, ha spiegato che le ricerche erano state interrotte per due giorni a causa del maltempo. Al momento del naufragio le autorità locali avevano parlato di 200-270 dispersi. Fino a giovedì scorso, quando le ricerche si erano temporaneamente interrotte, 583 migranti erano stati salvati dai soccorritori che avevano recuperato due cadaveri.

Il monito di Napolitano. Di fronte alla tragedia dei tanti migranti inghiottiti dal mare, l’indifferenza è un “rischio da scongiurare” e per questo occorre reagire “moralmente e politicamente”, scrive il presidente della Repubblica in una lettera inviata a Claudio Magris, che sarà pubblicata domani sul Corriere della Sera.

Riferendosi alle parole dello scrittore nel suo intervento, pubblicato nel nell’edizione di sabato sul ‘Corsera’ (le tragedie del mare sono ormai una “cronaca consueta” che portano “assuefazione” conducendo così all'”indifferenza”), il capo dello Stato, puntulizza che proprio quell’indifferenza è “la soglia che non può e non deve essere varcata”. Allora, occore “scongiurare il rischio di ogni scivolamento nell’indifferenza – si legge sul sito del Quirinale -, occorre reagire con forza – moralmente e politicamente – all’indifferenza: oggi, e in concreto, rispetto all’odissea dei profughi africani in Libia, o di quella parte di essi che cerca di raggiungere le coste siciliane come porta della ricca – e accogliente? – Europa”.

Secondo il presidente della Repubblica, chi quotidianamente organizza la partenza dalla Libia, “su vecchie imbarcazioni ad alto rischio di naufragio, di folle disperate di uomini, donne, bambini” compie un “crimine” di fronte al quale “la comunità internazionale e innanzitutto l’Unione Europea, non possono restare inerti”. Stroncare questo traffico di esseri umani, prevenire continue partenze per viaggi che si rivelano della morte e aprirsi, regolandola, all’accoglienza è, per Napolitano “il dovere delle nazioni civili e della comunità europea e internazionale, è questo il dovere della democrazia”

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