Si è svolta in commissione Lavori pubblici al Senato l’audizione sul decreto Romani in materia di tv e web, in cui è contenuta la norma che blocca il passaggio di film vietati ai minori di 18 anni tra le 7 e le 23 su tutte le piattaforme tv, comprese quelle a pagamento, satellitari e non.All’incontro ha partecipato anche il Moige che, pur apprezzando la severità introdotta dal decreto per ciò che concerne la pornografia, ha evidenziato alcuni aspetti su cui riflettere. «Con il decreto viene tutelato il minore di fronte alla pornografia visiva, ma nulla si sta facendo per quella che va definita pornografia verbale», spiega Elisabetta Scala, responsabile Osservatorio Media del Moige. «Proprio sotto questo punto di vista, ancora una volta il “Grande Fratello” non ha perso l’occasione di farsi notare. Nel reality, infatti, ormai i termini volgari e rasenti l’oscenità sono una quotidianità che si è aggravata ancora di più con una bestemmia pronunciata da un concorrente espulso solo molti giorni dopo il fatto».
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