Mondo

Stop allo sfruttamento del lavoro minorile con una web video competition

I giovani italiani si sfidano sul sito www.stoplavorominorile.it.

di Redazione

Sono online sul sito internet www.stoplavorominorile.it  i 6 web video che hanno raggiunto la fase finale della Video Competition lanciata lo scorso novembre dal Cesvi e inserita nella campagna internazionale sostenuta dall’Unione Europea, “Stop Child Labour – School is the best place to work” (SCL). Campagna che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sullo sfruttamento del lavoro minorile, realizzata dall’ong italiana e dai partner del network europeo Alliance2015.

“I ragazzi hanno inizialmente partecipato a un momento formativo per incontrare il Cesvi e due importanti pubblicitari, Roberto Caselli ed Elisa Roncoroni di ER Creativi in Prima Linea. L’obiettivo era conoscere il Cesvi, la sua comunicazione positiva, i contenuti della campagna Stop Child Labour e, cosa non semplice, come elaborare un’idea creativa e non banale” – spiega Lylen Albani, responsabile della campagna – “I partecipanti sono stati chiamati a realizzare uno spot di 30” che meglio rappresentasse il Cesvi e la campagna SCL cercando di dar voce non solo al tema dello sfruttamento del lavoro minorile ma anche all’educazione come soluzione al problema. L’efficacia del messaggio e la distintività sono la chiave per una comunicazione di successo”.

Ben cinquanta ragazzi, singoli o in gruppo (tra gli altri, due scuole presenti, il Patronato San Vincenzo e l’Accademia Carrara di Bergamo), si sono confrontati su questo tema complesso e di grande attualità e si sono messi alla prova con telecamera e montaggio producendo un web spot. Una giuria ha poi selezionato i sei video finalisti, divisi in due categorie: “non professional” e “professional” (i ragazzi provenienti dalle scuole di ambito artistico). “Ognuno ha analizzato e dato forma al tema in modo diverso: chi coinvolgendo direttamente dei bambini nelle riprese, chi attraverso l’uso del simbolismo, altri con fotografie. Tutti si sono impegnati a fondo per dare vita a un video significativo” – commenta Lylen Albani del Cesvi – “Ora i video sono on line per il voto popolare: il 15 aprile scopriremo i vincitori della competition che si aggiudicheranno il premio in palio, un viaggio con Cesvi e altri giovani europei in uno dei Paesi africani in cui le ong promotrici della campagna sono attive con interventi sul tema dei diritti dei minori”.

La votazione è aperta a tutti fino al 15 aprile sul sito www.stoplavorominorile.it  

Secondo l’ILO sono 215 milioni i minori sfruttati di età compresa tra 5-17 anni nel mondo. In Italia, secondo l’ISTAT, lavorano 144.000 bambini tra i 7 e i 14 anni e di questi, 31.500 sono da considerarsi veri e propri casi di sfruttamento. Ma per l’Ires-CGIL la cifra è di 400 mila bambini.

Dal 2007 Cesvi promuove in Italia la campagna Stop child Labour – School is the best place to work rivolta a singoli cittadini, aziende, governi nazionali e Unione Europea, affinché tutta la società civile si attivi in azioni concrete per combattere lo sfruttamento del lavoro minorile e promuovere un’educazione di qualità nei Paesi in via di sviluppo.
Cesvi è impegnato anche in progetti dedicati all’infanzia in India contro lo sfruttamento del lavoro minorile nelle fabbriche di mattoni e riso e in Kenya con un nuovo progetto che mira a coinvolgere tutti gli attori della società civile per potenziare la rete sul territorio che combatte contro le peggiori forme di sfruttamento (prostituzione e traffico di minori).

 

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