Lorenzo Traversari

Come convinco i ragazzi a lavorare nel sociale? Con l’esempio

di Daria Capitani

Educatore e content creator, racconta nei suoi video la vita in una startup nata per promuovere l’inclusione lavorativa di persone con disabilità: «Nei social ho trovato il linguaggio più spontaneo e diretto per abbattere i pregiudizi». Lo abbiamo intervistato sul numero di maggio di VITA magazine

«Sono Lorenzo e mi piace stare qui perché c’è allegria». «Sono Vilma e mi piace stare qui perché c’è Lorenzo». Siamo in una delle piccole finestre aperte sulle giornate di Lorenzo Traversari, 27 anni, educatore. Con i suoi video, un minuto o poco più, racconta la vita in una startup di Pistoia nata per promuovere l’inclusione lavorativa di persone con disabilità. Vilma è la “direttrice”, Antonio è un confidente, Leo ama la compagnia, Luca è gentile «e mangia tanto».

Lo abbiamo intervistato sul numero di maggio di VITA magazine che sarà presentato giovedì 29 maggio alle 20,30 alla Stazione Radio di via Tofane 45 a Milano (registrati qui). Se hai un abbonamento leggi subito Lavoro, adesso scegliamo noi, e grazie per il tuo sostegno. Se vuoi abbonarti puoi farlo a questo link.

Lei è seguitissimo da ragazzi e famiglie e sta creando un positivo “effetto emulazione”. In un post di qualche mese fa ha diffuso il messaggio di una mamma: suo figlio aveva scritto in un tema che da grande avrebbe voluto «fare l’educatore, proprio come Lorenzo». Qual è il segreto?

Ai giovani non servono consigli ma esempi. I Social sono uno strumento potentissimo di divulgazione ma possono creare molta alienazione e frustrazione perché improntati sull’estetica e sul successo. I ragazzi vengono messi sotto pressione dagli standard della società: per questo hanno bisogno di un modello, una persona in cui potersi riconoscere.

Contenuto riservato agli utenti abbonati

Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti e funzionalità esclusive

Hai già un abbonamento attivo? Accedi