5 per mille

Progetto Arca, un rifugio per chi ha perso tutto

di Rossana Certini

Da trent'anni Progetto Arca è accanto ai senza dimora, alle famiglie fragili e a chi rischia l’esclusione sociale. Offre pasti, cure, ascolto, alloggi e supporto sociale. Grazie al 5 per mille realizza interventi concreti come cucine mobili, market solidali e una rete crescente di case per chi non può ha più un tetto

«Dopo ogni turno, torno a casa con il cuore pieno di gioia». A parlare è Cristina Fusè volontaria del Progetto Arca, che racconta: «Sono diventata volontaria quando sono andata in pensione. Era un desiderio che avevo da tempo: dedicare parte della mia vita al volontariato. Ho scoperto Progetto Arca grazie a una pubblicità vista in televisione e ho deciso subito di unirmi a loro».

Un’esperienza forte tra le strade di Milano, dove, racconta, «a volte usciamo con la cucina mobile, altre volte ci rechiamo da chi vive in tenda o non può muoversi, portando pasti caldi e beni di prima necessità. Sapere di aver aiutato qualcuno, anche solo con la mia presenza, è una sensazione impagabile. Per loro è importante sapere che ci siamo, che ogni settimana qualcuno torna lì per loro. Li conforta, li fa sentire meno soli. Mi aspettano, sanno che arriverò. E ogni volta, sono io a ricevere qualcosa: queste persone mi toccano profondamente, mi arricchiscono interiormente e mi insegnano a guardare la vita con occhi nuovi».

Cristina Fusè durante un suo turno di volontariato (foto Progetto Arca)

Un messaggio di accoglienza, rivolto a tutte le persone, senza distinzione di condizione, provenienza o credo. Questo è Progetto Arca, un nome scelto non a caso il 25 marzo 1994, quando i 13 fondatori si sono recati dal notaio per dare vita all’associazione. Cercavano un simbolo che incarnasse l’idea di un abbraccio universale e lo hanno trovato nell’Arca di Noè, che nel racconto biblico accoglie ogni essere vivente per affrontare insieme un viaggio, anche attraverso acque difficili. Ancora oggi, a trent’anni dalla sua nascita, Progetto Arca continua a garantire quotidianamente supporto a migliaia di persone in difficoltà su tutto il territorio italiano: distribuisce alimenti, offre assistenza in strada, fornisce cure socio-sanitarie e accoglie chi ha bisogno in strutture e appartamenti, accompagnando le persone nel percorso di ricostruzione della propria vita. L’associazione è presente anche all’estero con iniziative di sviluppo e interventi umanitari in risposta alle emergenze.

I fondi del 5 per mille sono per noi essenziali per sostenere il progetto di housing sociale: ci permettono di affittare o acquistare sul mercato libero gli appartamenti, ristrutturarli e accogliere così le persone in difficoltà

Costantina Regazzo, direttrice dei servizi di Progetto Arca

«Siamo presenti in strada ogni giorno dell’anno, accanto a chi è senza dimora e vive ai margini della società», spiega Costantina Regazzo, direttrice dei servizi di Progetto Arca, «il cibo, come sappiamo, è un bisogno essenziale e garantire che arrivi dove manca è una delle nostre missioni fondamentali».

Sempre al fianco di chi vive per strada

Ogni anno Progetto Arca fornisce milioni di pasti: colazioni, pranzi e cene, serviti nelle mense delle strutture di accoglienza e distribuiti anche lungo le strade grazie alle cucine mobili. A questo si aggiunge la consegna di pacchi viveri direttamente a domicilio per le famiglie in difficoltà economica, in tutta Italia. Inoltre, prosegue Regazzo, «attraverso i nostri Market solidali, veri e propri punti di riferimento contro povertà ed esclusione, permettiamo ai nuclei più fragili di accedere gratuitamente a spese alimentari, scegliendo ciò di cui hanno realmente bisogno, con la stessa dignità di qualsiasi altro cliente». Attualmente i Market solidali di Progetto Arca sono nove: tre a Milano e gli altri a Bari, Faenza, Napoli, Ragusa, Roma e Rozzano.

Market solidali, veri e propri punti di riferimento contro povertà ed esclusione (foto Progetto Arca)

Sono luoghi dove solidarietà e rispetto si incontrano ogni giorno. Ma soprattutto luoghi di ascolto dei bisogni di chi vive un momento di fragilità. Infatti Regazzo racconta che «è proprio l’ascolto delle persone che ha portato Progetto Arca a sviluppare il nuovo progetto di rete dell’Housing sociale. Il tema dell’abitare è uno degli ambiti su cui intendiamo mantenere alta l’attenzione nel nostro percorso di sviluppo. Del resto, la storia di Progetto Arca è sempre stata caratterizzata da un’evoluzione costante: siamo partiti dal primo aiuto, quello più immediato, per arrivare a rispondere a bisogni sempre più complessi e profondi, così come cambiano le necessità delle persone che incontriamo».

Housing sociale: perché la casa non sia un miraggio

Il costo della vita in alcune città, come Milano, è ormai altissimo. E questo sta mettendo in difficoltà una fascia di popolazione che fino a ieri riusciva a mantenere una certa autonomia economica. Oggi, basta che in una famiglia ci sia un solo reddito per rischiare di scivolare rapidamente in una condizione di forte precarietà. Per questo motivo, spiega Regazzo, «da un lato sentiamo la necessità di continuare a sostenere, anche grazie al contributo del 5 per mille, i servizi che abbiamo costruito nel tempo. Dall’altro, ci impegniamo a trasformare le nostre sperimentazioni in modelli consolidati, che possano essere adottati anche dalla pubblica amministrazione, secondo una logica di sussidiarietà, sia orizzontale che verticale. L’apertura dei Market solidali è stata fondamentale. Ci ha permesso di avvicinare famiglie e singoli cittadini in modo più partecipato e concreto. Proprio da lì abbiamo compreso che oggi, in molti contesti, il tema centrale è quello della casa».

Accoglienza (foto Progetto Arca)

Secondo l’esperienza di chi opera in Progetto Arca purtroppo oggi, il problema abitativo, tocca anche fasce insospettabili: infermieri, operatori, professionisti che lavorano ogni giorno ma che, pur avendo un impiego, non riescono più a sostenere i costi dell’abitare in città. Oggi la rete di housing di Progetto Arca conta 150 appartamenti, un numero in crescita costante se si considera che nel 2013 erano solo 27. La maggior parte di questi alloggi proviene dal patrimonio pubblico, assegnato tramite bandi specifici e successivamente riqualificato da Progetto Arca. A questi si aggiungono appartamenti reperiti sul mercato privato, sia in affitto sia acquistati e immobili ricevuti in comodato d’uso o attraverso lasciti e donazioni.

Grazie al 5 per mille possiamo trasformare le nostre sperimentazioni in modelli consolidati, che possano essere adottati anche dalla Pubblica amministrazione

Costantina Regazzo, direttrice dei servizi di Progetto Arca

«I fondi del 5 per mille sono per noi essenziali per sostenere il progetto di housing sociale visto che ci permette di affittare o acquistare sul mercato libero gli appartamenti, ristrutturarli e accogliere le persone in difficoltà che hanno conosciuto la strada e il dormitorio o che rischiano uno sfratto».

Persone come Giovanni che, come racconta la volontaria Fusè, «vive per strada a Milano ma ogni quindici giorni va a Torino per vedere il figlio che vive lì. Resta via un paio di giorni, poi torna. Vive lontano dalla città in cui vive il figlio, perché in questo modo può vederlo, anche solo da lontano, perché il figlio non sa che Giovanni vive per strada». Conclude Fusè: «Sono situazioni che a prima vista possono sembrare strane, ma se ci pensi bene, parlano di scelte dettate dall’amore e dalla dignità. Questa persona ha perso tutto, ma non vuole perdere il rapporto con suo figlio. Perciò si allontana, si nasconde, pur di non fargli vivere l’umiliazione di incrociare il proprio genitore sdraiato a terra, in un angolo, sotto gli occhi di un amico».

Per destinare il 5 per mille a Fondazione Progetto Arca, metti la tua firma nel riquadro “Sostegno degli Enti del Terzo Settore” e inserisci il codice fiscale 11183570156.

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