Disabilità

Ravenna, la “Spiaggia dei valori”: qui il mare è un diritto per tutti

di Claudia Balbi

Lo stabilimento di Punta Marina Terme è tra i più attrezzati in Italia per l'accoglienza di tutti i tipi di disabilità. La spiaggia è nata nel 2018 per volontà di Dario Alvisi, fondatore dell'associazione Insieme a Te, affetto da Sla, e della moglie Debora Donati. Dal 2018 al 2024 sono passati da qui 2.200 volontari. L'Università di Bologna, ha pubblicato uno studio sul grado di benessere psicologico percepito da ospiti, caregiver e volontari del lido nell'arco di sette giorni

Tutti in spiaggia, chi ne ha bisogno con Tiralò e Sofao. Non se ne sente parlare spesso ma si tratta di alcuni degli ausili utilizzati dalla “Spiaggia dei Valori”, lo stabilimento di Punta Marina Terme in provincia di Ravenna, ad oggi tra i più attrezzati in Italia per l’accoglienza di tutti i tipi di disabilità.

Un luogo aperto davvero a tutti, disabili e non, che da poco ha ottenuto, unico in Italia, la certificazione sull’accessibilità universale e sul quale l’Università di Bologna, una dei numerosi partner della spiaggia, ha appena pubblicato uno studio sul grado di benessere psicologico percepito da ospiti, caregiver e volontari del lido nell’arco di sette giorni.

La storia di Dario

La spiaggia è nata nel 2018 per volontà di Dario Alvisi. , fondatore dell’associazione Insieme a Te, affetto da Sla, della moglie Debora Donati, delle loro figlie e dei suoi amici. L’obiettivo era quello di creare una struttura attrezzata e assistita che consentisse di andare al mare a tutti gli ospiti affetti da disabilità. Donati ricorda ancora la vacanza del 2017 in Puglia con la sua famiglia presso lo stabilimento attrezzato per disabilità gravi “Io posso”. L’anno successivo il “seme pugliese” è stato piantato a Punta Marina e da lì è cresciuto fino a quando nel 2023 l’associazione si è aggiudicata, con bando pubblico del Comune di Ravenna, la concessione demaniale ventennale dell’area. Da qui lo stabilimento è diventato una struttura permanente inaugurata il 9 luglio del 2024 ed è entrato a far parte del progetto “In Emilia-Romagna c’è una vacanza per me” finanziato da Regione Emilia-Romagna e da uno stanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministero per le disabilità sul Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità. 

Tra Tiralò e Ippocamp

In spiaggia si trovano diversi tipi di ausili che vengono utilizzati per facilitare lo spostamento e l’accesso al mare degli ospiti. «Abbiamo un Tiralò, una sedia con ruote che utilizziamo per gli spostamenti in spiaggia, poi ci sono le Sofao, noi ne abbiamo tre, sono le più costose ma sono quelle che permettono anche a chi è allettato di fare un bagno», spiega Donati. Inoltre lo stabilimento dispone di «dieci sedie Sole Mare che servono sempre per agevolare l’ingresso in acqua delle persone con disabilità, tre sedie Job per il trasporto in spiaggia, un Ippocamp, altra sedia che permette di andare sul lungomare e due pedalò sempre accessibili per i nostri ospiti». Chi desidera fare un bagno è accompagnato in acqua dai volontari della spiaggia (Dal 2018 al 2024 sono passati da qui 2.200 volontari).

Lo stabilimento è poi dotato di 18 postazioni gratuite e dedicate a persone con gravi disabilità, ad esempio malattie neuromuscolari come la Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica), la Sma (Atrofia Muscolare Spinale) o la distrofia muscolare; sei ombrelloni per ospiti meno gravi e 50 per tutti coloro che vogliono trascorrere una vacanza sulla costa ravennate. Scegliere di frequentare la Spiaggia dei Valori significa contribuire a sostenere il progetto. «Da un anno la spiaggia ha iniziato ad accogliere anche ospiti oncologici gravi», racconta Donati. «L’anno scorso infatti abbiamo stretto un’importante collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo e con gli hospice. La prossima settimana ad esempio arriverà un ospite da Padova che ha espresso il desiderio di vedere il mare». Inoltre la struttura mette a disposizione 7 appartamenti completamente accessibili. La stagione 2025 ad oggi ha visto soggiornare sul tratto di litorale ravennate 226 famiglie per un totale di 1.717 presenze. Per agosto «è tutto pieno, gli appartamenti sono prenotati da gennaio», spiega Donati, che da buona romagnola sottolinea, «se qualcuno vuole venirci a trovare anche se non abbiamo alloggi un posto lo troviamo, soprattutto se viene per la prima volta». Quest’anno poi, come anticipato, è stata pubblicata anche la prima ricerca condotta dall’Alma Mater di Bologna sullo stabilimento. 

I benefici sul benessere psicologico 

Lo studio “Benessere psicologico percepito e restorativeness nei fruitori del litorale marino La Spiaggia dei Valori”, coordinato dalla professoressa Francesca Agostini del Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari” dell’Università di Bologna, ha dimostrato che in sette giorni è migliorato il benessere psicologico percepito da ospiti e caregiver e sono diminuite le emozioni negative. Per valutare il grado di “benessere” provato dal campione di 232 persone (il gruppo comprende ospiti, caregiver e volontari) sono stati usati dei test psicologici standardizzati «misure affidabili, costruite da un punto di vista statistico e psicometrico per misurare proprio questa variabile», spiega Agostini. I parametri sono stati misurati all’inizio e alla fine del soggiorno per poter rilevare la presenza di una differenza del benessere percepito. Tra i test impiegati c’è il questionario del benessere psicologico dell’Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization-5 Well- being Index), «strumento usato in tutto il mondo che dà una misura di quanto la persona percepisce benessere in quel momento», aggiunge. E poi sono stati impiegati il test delle emozioni positive e negative (Positive and Negative Affect Schedule) e quello della qualità di vita percepita (World Health Organization-5 Quality of life). «Aabbiamo usato le misure sul grado di recupero psicofisico associato all’ambiente, che hanno a che vedere con la misura di restorativeness»,dice la professoressa.

Che cos’è la restorativeness

Con questo termine si indica «un concetto che deriva dalla psicologia ambientale e riguarda la percezione di recupero psicofisico associato alle caratteristiche dell’ambiente in cui ci si trova. Quanto un luogo mi fa stare bene», spiega Agostini. «In questo caso gli indicatori hanno rilevato che il grado di ristoro percepito è estremamente elevato, soprattutto per quanto riguarda i caregiver», sottolinea. Secondo la ricerca sono due i fattori che hanno permesso di rilevare questi risultati: da un lato quello dell’ambiente naturale, «il mare è un contesto che elicita una sensazione rigenerante» dall’altro quello umano: «In spiaggia, in un’ottica di umanizzazione della cura, viene accolta la persona e non la malattia, è un luogo centrato sui bisogni della persona. Qui, conclude Agostini, c’è «un concetto di accoglienza a 360 gradi sia per quanto riguarda la struttura, che per come è costruita facilita la socializzazione tra le famiglie, sia per il tipo di assistenza specializzata che viene offerta, che permette agli ospiti di poter fruire del mare come fanno tutte le persone e quindi di gioirne».

I prossimi passi

Ma la ricerca continua: proprio in questi giorni in spiaggia si sta svolgendo un nuovo studio condotto da un team multidisciplinare dell’Unibo coordinato dal professore Marco Cesare Maltoni esperto di cure palliative con la quale gli studiosi andranno a misurare oltre all’aspetto psicologico anche la dimensione del benessere fisico di ospiti e caregiver. Verranno ad esempio misurate la pressione arteriosa e l’ossigenazione del campione analizzato per capire come interventi non farmacologici possano migliorare la qualità della vita delle persone. Tra i progetti futuri della Spiaggia dei Valori c’è anche la volontà di far crescere il numero di stabilimenti accessibili a livello nazionale. «In questo momento», spiega Donati, «stiamo lavorando con altre Regioni per diffondere il nostro modello di accessibilità». In futuro quindi non ci sarà solo la spiaggia dei Valori? «No», assicura la fondatrice, «questo è solo l’inizio».

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