Perché hanno più facilità con la musica i bambini ciechi o quelli cinesi? Che cosa è davvero la musica per il nostro cervello? Quali sono i motivi per cui un individuo ha l’orecchio assoluto e un altro no? Perché alcuni associano dei colori a dei suoni (il fenomeno si chiama sinestesia)? Oliver Sacks, il grande neurologo narratore, affronta con il suo straordinario Musicofilia il grande tema, anche misterioso, della musica. La musica ci distingue da ogni altro essere vivente e insieme può farci dannare e stupire. Il libro inizia con un aneddoto pazzesco (ma reale) di un medico colpito da un fulmine in una cabina telefonica e da quel giorno divorato dall’insaziabile desiderio di ascoltare musica per pianoforte, fino a far diventare lo spartito musicale il centro della sua nuova vita. Ma le storie sono tante e tutte freschissime perché vengono dalla realtà umana, spesso patologica, eppure vitale ed imprevedibile. Quindi vi entusiasmerete identificandovi magari in una vittima di allucinazioni sonore ma anche nei “savants” non vedenti o negli autistici che dimostrano di avere l’orecchio assoluto, quella facoltà con cui si riconosce la nota e si identifica il suo nome, senza bisogno di confrontarla con un diapason.
Alla fine la questione che attraversa questo libro, di vera divulgazione scientifica, è quella della radice di questo fenomeno che è la musica. Da dove nasce l’amore, la passione, il piacere per la musica? Perché può guarire se non un’anima, una psiche, comunque tenere in attività i nostri neuroni? Sarà suggestione, ma sentire Mozart o Shostakovich, Wagner o Puccini, dopo la lettura di Sacks, è qualitativamente diverso. Come se la scoperta di questo libro fosse esprimibile così: le note che sentiamo sono vere.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.