Cultura

Stranieri a scuola: una ricerca individua le criticit

Dall'indagine Censis/Cnel emerge che hanno più difficoltà gli alunni stranieri che entrano in classe a metà anno, quelli nati all'estero e i rom. Italiano, storia e geografia le materie più "ostich

di Redazione

L’impatto con la scuola degli alunni stranieri? Complicato, soprattutto per i bambini che arrivano ad anno scolastico iniziato e sono nati all’estero. Questi i risultati di un’indagine condotta dal Censis, in collaborazione con il Cnel che analizza i «Vissuti e gli esiti della scolarizzazione dei minori di origine immigrata in Italia».

Dalla ricerca emerge che l’88, 6 % degli alunni stranieri ha difficoltà nelle materie umanistiche ed in particolare in italiano. Il 54% in storia e geografia. Le percentuali si riducono molto nelle materie scientifiche: il 22, 6 % ha difficoltà in matematica e il 9,1 % nelle lingue straniere.

Secondo gli insegnanti intervistati, sono gli alunni stranieri che arrivano in classe ad anno scolastico iniziato ad avere le difficoltà maggiori (circa l’80% ha problemi d’inserimento), quelli nati all’estero in generale (il 51%) e quelli di cultura rom. Il Nord-Ovest è la zona d’Italia più «accogliente» per gli scolari stranieri: le percentuali di chi ha difficoltà si riducono in media del 5% rispetto al centro e di oltre il 10 % rispetto al Sud e alle isole.

Le difficoltà d’apprendimento e d’inserimento scolastico si ripercuotono sulle scelte degli indirizzi scolastici futuri: solo il 14% degli alunni stranieri sceglie di avventurarsi al liceo, la maggior parte (30%) si orienta suglie istituti professionali e il 25 % su corsi di formazione professionalizzanti. Quasi il 10% entra nel mondo del lavoro.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.