Terzo settore
Su Iva e fiscalità il non profit aspetta ancora le risposte dal Governo
Il Forum Terzo Settore esprime la preoccupazione delle oltre 100 reti nazionali che rappresenta. «Abbiamo scritto ai viceministri Maurizio Leo e Maria Teresa Bellucci per chiedere l'attivazione dei tavoli di lavoro annunciati», dichiara la portavoce Vanessa Pallucchi. Per programmare le attività future serve la certezza dell’interpretazione delle norme
di Redazione

«Su questioni fondamentali come il regime Iva e le norme fiscali, siamo ancora in attesa che il Governo fornisca le risposte che il Terzo settore chiede e, soprattutto, merita, per portare avanti in modo consapevole e sostenibile la sua attività nell’interesse generale del Paese» a dirlo è Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
I tavoli di lavoro non ancora attivati
Pallucchi continua: «La preoccupazione è forte, perché si tratta di aspetti fondamentali per creare le giuste condizioni affinché il Terzo settore operi e produca quel valore sociale riconosciuto a tutti i livelli istituzionali. Ecco perché nei giorni scorsi abbiamo scritto ai viceministri Maurizio Leo e Maria Teresa Bellucci, chiedendo che siano attivati gli annunciati tavoli di lavoro tra i loro ministeri, l’Agenzia delle Entrate e la rappresentanza del Terzo settore, in modo da esaminare le criticità segnalate sulla materia fiscale e individuare percorsi condivisi di soluzione. A maggior ragione in questi giorni in cui si definisce il testo del decreto fiscale, richiamiamo l’urgenza di passaggi cruciali per il Terzo settore: è il momento che il Governo batta un colpo a favore del mondo associativo, del volontariato, dell’economia sociale».
Per la portavoce, in particolare «persiste il tema dell’entrata in vigore, da gennaio 2026, del nuovo regime Iva per gli enti non commerciali, un rischio niente affatto scongiurato».
«Questo nonostante vi siano state diverse rassicurazioni da parte del Governo, anche circa la validità della soluzione proposta dal Forum per risolvere il problema, a cui però non ha mai fatto seguito un riscontro concreto», sottolinea Pallucchi.
«Pochi mesi fa, inoltre, la Commissione europea ha finalmente dato il via libera al pacchetto fiscale per il Terzo settore dopo lunghi anni di attesa: una notizia che abbiamo salutato con favore, anche perché la comfort letter sottolinea il valore sociale e le peculiarità di questo mondo, che svolge attività di interesse generale ed è diverso dal profit. Tuttavia, rimane assolutamente necessaria l’interpretazione di alcune norme da parte dell’amministrazione finanziaria nazionale, affinché gli enti interessati possano compiere scelte consapevoli e programmare la loro attività futura», conclude.
In apertura il viceministro Murizio Leo – Foto Roberto Monaldo / LaPresse
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