Cultura
Su Twitter dilaga #no2giugno
Gli utenti chiedono che i soldi per la tradizionale parata siano destinate all’Emilia
In rete c’è agitazione per quello che riguarda il terremoto in Emilia. Su Twitter infatti fioccano le adesioni a due proposte che in fretta sono diventate hashtag. Una, la più retwittata è #no2giugno, per abolire la tradizionale parata per la Festa della Repubblica e destinare i fondi ai territori colpiti dal sisma. L’altra, #noallavisitadelPapa, propone la stessa cosa circa la visita del Papa a Milano.
L’ultimo in ordine di tempo a pronunciarsi è stato Antonio Di Pietro che scrive «follia sperperare tanti soldi per la parata del 2 giugno. Opportuno utilizzare quei fondi per fini sociali e di solidarietà». Sempre a favore, Paolo Ferrero che commenta «#terremoto: fermare attività produttiva ed evitare sprechi parata».
Ma non solo politici, a schierarsi ci sono anche gornalisti e artisti. Giulia Innocenzi è possibilista ma invita a afare attenzione: «valutiamo razionalmente #no2giugno: se soldi già spesi allora inutile, se invece risparmio maggiore della spesa già avvenuta allora da fare». Senza se e senza ma un veterano del rap all’italiana come Space One, spalla dell’ex Articolo 31 J-Ax che cinquetta «bloccate la parata dell 2 giugno e la visita del Papa a Bresso destinate quei soldi ai terremotati».
Tra i contrari Giuseppe Cruciani che scrive sconcertato «Altra cosa incomprensibile (per non dire peggio) è il tt #no2giugno per il #Terremoto. Perchè?».
Chiude con una sferzata all’agone politico Caparezza che scrive polemico «Che strano, vedo tanti politici favorevoli a #no2giugno e nessuno a #RimborsiElettoraliAiTerremotati. Curioso concetto di solidarietà».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.