Mondo
Sud Africa: la Bayer contamina la falda sotterranea
L'Amministrazione municipale di Durban, avverte la popolazione della presenza di Cromo altamente tossico
di Redazione
L’amministrazione di Durban in Sudafrica ha trovato particelle di Cromo altamente nocive nella falda acquifera. La Componente cancerogena si é riscontrata all’interno dello stabilimento chimico della Bayer a Sud della cittá. I cittadini sono stati avvisati con urgenza di non utilizzare l’acqua attinta da pozzi locali né per bere né per cucinare. Secondo le indicazioni fornite dalla Bayer la contaminazione risale a “impurezze storiche”, peró ancora non é chiaro come siano finite nel sottosuolo. L’impresa ha stanziato 40 milioni di Euro per il risanamento dello stabilimento.
La Bayer ha rilevato la Chrome Chemicals nel 1968 e dall’inizio degli anni 90 produce in questi stabilimenti particelle di Cromo altamente tossiche. A causa di scarse misure di sicurezza si sono verificati nell’impianto una seire di casi di avvelenamento. Lo stesso governo dell’Apartheid aveva giá fatto rapporto rispetto alle scarse misure di sicurezza e il rischio sanitario per i lavoratori. Un terzo dei dipendenti accusa gravi problemi di salute, almeno 10 lavoratori hanno riscontrato danni mortali.
In seguito alla proteste dei sindacati che scatenarono estesa copertura delle notizie, nel 1991 la Bayer arrestó la produzione diel Cromo esavalente e licenzió gran parte degli impiegati. Ma nonostante giá dal 1936 esista una legge in Germania che riconosce il cancro ai polmoni come malattia professionale dei lavoratori addetti al trattamento del Cromo; l’impresa si rifiutó di risarcire i lavoratori colpiti. A Durham lo stabilimento venne indirizzato alla produzione di Cromo trivalente di tossicitá inferiore.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.