Mondo
Sudan: civili uccisi per mano di ribelli ugandesi
Ennesima strage del movimento ribelle nordugandese dell'Lra nel Sudan meridionale
di Redazione
Nonostante l’ingresso dei ribelli dell’Esercito Popolare di Liberazione Sudanese (SPLA nell’acronimo inglese) nel governo di Khartum, la regione meridionale del Sudan continua a mostrarsi tutt’altro che pacificato: sabato scorso quattordici persone, soprattutto donne e bambini, sono state uccise a Loka, tra Juba e Yei, in un agguato a un autobus scolastico.
A dare notizia dell’agguato sono state le forze di sicurezza locali che hanno indicato gli autori della strage nei ribelli ugandesi appartenenti all’Esercito di Resistenza del Signore (LRA nell’acronimo inglese), agli ordini di un fanatico religioso che sostiene di seguire rigorosamente il dettato della Bibbia. La scorsa settimana i ribelli ugandesi, le cui basi in Sudan sono oggetto di ripetute incursioni dell’esercito regolare di Kampala sulla base di un’intesa stipulata con Khartum, per la prima volta si erano spinti al di la’ del Nilo bianco. “L’Esercito di Resistenza del Signore e’ per noi fonte di preoccupazione”, ha detto Pagan Amum, esponente dello SPLA, “i governanti del sud del Sudan faranno tutti i passi necessari per cacciarli dal nostro territorio e proteggere i civili che lo abitano”.
Anche nel Darfur, nel Sudan centro-occidentale, il quadro si presenta segnato da violenze e tensioni militari proprio nei giorni in cui ad Abuja, in Nigeria, si svolgono le trattative tra i ribelli e il governo sudanesi per riportare la pace nella regione. Dopo i recenti scontri che hanno causato la morte di una trentina di persone, bordate di artiglieria sono state sparate contro la citta’ di Sheiria. Ci sono stati morti tra i soldati e anche tra i civili, ma non e’ ancora chiaro il bilancio di un’operazione che rischia seriamente di compromettere il tavolo del negoziato di Abuja.
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