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Sudan, firmato accordo per rimpatrio rifugiati
Prevede il ritorno dal Congo di 13mila rifugiati sudanesi e dei 6.800 rifugiati congolesi che si trovano in Sudan
di Redazione
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha firmato ieri 30 gennaio 2006, a Kinshasa, con i governi del Sudan e della Repubblica Democratica del Congo due accordi tripartiti che predispongono il quadro legale per il rimpatrio volontario dei 13mila rifugiati sudanesi attualmente residenti nella Repubblica Democratica del Congo e dei 6.800 rifugiati congolesi che si trovano in Sudan. L’UNHCR prevede di avviare le operazioni di rimpatrio nel mese di marzo.
Questi accordi sono stati sottoscritti a oltre un anno dalla firma del trattato di pace, firmato a Nairobi il 9 gennaio del 2005, che ha posto fine alla guerra civile che per ventuno anni ha imperversato in Sudan.
La maggior parte dei 13.300 rifugiati sudanesi che si trovano ancora nella Repubblica Democratica del Congo è fuggita dal Sudan meridionale fra il 1994 e il 1996. Quasi tutti risiedono in appositi campi gestiti dall’UNHCR, dove l’Agenzia ONU e l’organizzazione non governativa partner Oxfam-Quebec si occupano dell’assistenza umanitaria. Alcuni di essi si stanno già preparando a ritornare nel loro paese di origine.
La maggior parte dei 6.800 rifugiati congolesi che si trovano attualmente in Sudan, invece, vive a Juba – la nuova capitale del Sudan meridionale – a Ezo e Yambio nella provincia Western Equatoria, e a Khartoum. Sono fuggiti dal loro paese – allora Zaire – fra il 1965 e il 1968 a causa della precarietà della situazione realtiva alla sicurezza del periodo successivo all’indipendenza del paese e in seguito al colpo di stato che ha portato al potere Mobutu Sese Seko. Le principali aree di origine dei rifugiati sono le provincie Oriental e Equateur, e in particolar modo l’area di Kisangani, il distretto di Buta e Doruma.
Sebbene molti dei rifugiati congolesi siano nati in Sudan e siano ben integrati nella società sudanese, essi esprimono un forte desiderio di fare ritorno nel loro paese. Anche i rifugiati più anziani – alcuni dei quali hanno trascorso addirittura 40 anni in esilio in Sudan – affermano di voler trascorrere il resto della loro vita nella Repubblica Democratica del Congo. Le operazioni di rimpatrio si svolgeranno per via aerea e coivolgeranno in un primo tempo i congolesi originari dell’area di Kisangani.
L’accordo tripartito firmato ieri fa seguito ad un altro accordo analogo, conclusosi il 12 gennaio scorso a Nairobi fra Kenya, Sudan e UNHCR, che ha dato il via al rimpatrio di migliaia di rifugiati sudanesi dal Kenya. Si prevede che un quarto accordo tripartito sarà firmato da Repubblica Centrafricana, Sudan e UNHCR. I primi rimpatri dalla Repubblica Centrafricana si svolgeranno nel corso di questa settimana, quando alcuni rifugiati saranno trasportati dal campo di Mboki, nella Repubblica Cetrafricana sud-orientale, a Tambura, nel Sudan sud-occidentale.
Oltre 500mila rifugiati sudanesi si trovano ancora in esilio nei paesi confinanti, mentre oltre 4 milioni di sudanesi provenienti dal Sudan meridionale sono sfollati all’interno del paese. In seguito alla firma dell’accordo di pace lo scorso anno, migliaia di sud-sudanesi sono ritornati spontaneamente ai loro villaggi.
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