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Sudan: leader ribelli Darfur, “Garang vittima un complotto”

Così il principale esponente dello Sla. Intanto, circolano voci su abbatimento elicottero in cui viaggiava Garang

di Redazione

Sarebbero state le condizioni meteorologiche avverse e la scarsissima visibilita’ a far precipitare l’elicottero Mi-72 con a bordo John Garang e altre tredici persone nella provincia sudanese dell’Equatore Orientale, al confine con Uganda e Kenya, mentre il primo vice presidente di Khartum ed ex capo della guerriglia separatista del Sudan meridionale stava rientrando in patria dalla tenuta del leader ugandese Yoweri Museveni. Garang e i compagni di viaggio sono tutti morti nello schianto. Questa la versione ufficiale di quanto accaduto. Sarebbe invece rimasto vittima di un “complotto” teso ad assassinarlo a detta di Abdel Wahed Mohammed Ahmed Nour, numero uno del Movimento-Esercito di Liberazione del Sudan, il principale gruppo insurrezionale della regione occidentale.

“La morte di John Garang rappresenta una grande perdita per le forze del nuovo Sudan e per l’intero popolo sudanese”, ha commentato Nour dal Cairo, “ma io penso proprio che si sia trattato del risultato di una vasta cospirazione contro il popolo del Sudan. Personalmente”, ha aggiunto, “io non credo che sia stato un incidente”.

Il principale esponente degli insorti del Darfur non ha accusato esplicitamente il regime del presiderente sudanese Omar el-Beshir, ma oppositori politici e osservatori stranieri hanno spesso imputato a macchinazioni del governo filo-islamico di Khartum i decessi di varie personalita’ politiche e militari di primo piano a livello nazionale, che con insolita frequenza sono avvenuti appunto in supposti incidenti aerei. Dopo la prime notizie sulla scomparsa dell’elicottero che stava riportando Garang nella propria roccaforte del sud dall’Uganda, e mentre si accavallavano le voci sulla sua morte di Garang, si sono diffuse anche voci relative a un presunto abbattimento del velivolo con un missile terra-aria.

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