Non profit

Sulla notte la luce non va mai spenta

Per i ragazzi la sera è il luogo del piacere, ma anche delle relazioni. Per questo hanno paura dei cambiamenti. Gli operatori devono condividere...a cura di, Riccardo De Facci

di Redazione

Gli interventi e le proposte culturali nel mondo della notte costituiscono un sistema di valori e di azioni propri ed autonomi in cui l?operatore sociale, i servizi e gli interventi di prevenzione e autotutela devono imparare a muoversi, a comprendere e a negoziare il senso e le specifiche modalità dell?intervento stesso. Solo a queste condizioni è possibile pensare di provare a innestare in maniera proficua anche azioni e valori che promuovano in maniera stabile e non occasionale consapevolezza, competenza e senso di responsabilità delle persone a vario titolo coinvolte. Sono questi i contesti in cui anche il possibile consumo di sostanze psicoattive sembra sempre più far parte del ?kit del divertimento tutto compreso? e in cui il fenomeno droga è strettamente legato all?evoluzione sociale di stili di vita e di divertimento continuamente diversi: ne condivide i tempi e gli spazi. In questa prospettiva la stessa evoluzione dei consumi di sostanze stupefacenti appare inusualmente rapida solo se per analizzarla usiamo gli stessi schemi logici utilizzati per studiare l?evoluzione delle patologie che, in qualche modo, hanno una loro storia, non necessariamente sincrona con i tempi in cui si sviluppano.

Cosa vuol dire dunque fare prevenzione tra finalità di salute e interessi del mercato? Quale le proposte più adeguate e le sue innovazioni, tra contenuti di prevenzione e ricerca di piacere? Quali i possibili ambiti di mediazione e collaborazione tra un mondo anche economico, cioè quello dei locali e dei grandi eventi musicali giovanili e quello di chi, invece, vuole essere in questi luoghi con una finalità di tutela della salute dei suoi fruitori e della promozione di una maggior consapevolezza dei rischi che tali contesti offrono?

Una ricerca effettuata tra i consumatori della notte sui motivi legati alle resistenze al cambiamento di queste modalità di consumo, anche quando diventano problematiche, fa emergere quanto preoccupi e spaventi l?idea di una vita futura priva di queste abitudini e piaceri, perché ai loro occhi si potrebbe perdere il piacere connesso a tali contesti e consumi. La loro routine spesso è collegata a certi consumi e non gli è affatto chiaro a che cosa andrebbero incontro smettendo. Temono che tale cambiamento sia un prezzo troppo alto nella loro vita in termini di piacere e relazioni. Spesso anche di fronte a situazioni di difficoltà l?idea iniziale del contatto con un operatore è legata solo a ridurre le conseguenze del consumo pesante. Una richiesta volta soprattutto ad imparare a non farsi male ma non al tentativo di comprendere cosa la notte rappresenti nella loro vita. Occorre dunque introdurre un?ottica innovativa che ribalti gli approcci ed in cui anche la salute sia intesa come un processo che mette dinamicamente in gioco conoscenze, valori, bisogni, opportunità diverse; essa è quindi migliorabile grazie alla costruzione di nuove dimensioni di significato e di senso del vivere la notte, che sono frutto di una mediazione tra scelte personali e responsabilità sociale.

Il consumo di sostanze alteranti e/o psicoattive va inserito in un contesto più generale di consumo generalizzato e di ?eventuale dipendenza da consumo? prima ancora di una ?interdipendenza di sostanze?. Occorre quindi cercare una nuova capacità di lettura dei fenomeni del consumo attraverso la riflessione sul ?senso? sotteso ad alcuni consumi e sul senso degli stili di vita proposti nel mondo del loisir.

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