Mondo
Svizzera: coltellini “made in China” all’esercito
Un'impresa di Pechino fornitrice della difesa elevetica
di Redazione
Svizzera in crisi di indentita’: i famosi coltellini da tasca – simbolo del Paese come lo sono gli orologi a cucu’ o il cioccolato – potrebbero diventare ‘made in China’. Secondo quanto scrive il “Guardian”, a suscitare l’indignazione nazionale e’ stato l’esercito svizzero che, avendo necessita’ di una nuova dotazione di 65mila coltellini, ha aperto la gara d’appalto a tutte le compagnie del mondo che li producono, cosi’ come richiesto dalle regole dell’Organizzazione mondiale per il commercio (Wto).
E la Cina, che da anni produce milioni di copie pirata dell’originale coltellino svizzero sarebbe in pole position per aggiudicarsi il contratto del valore di 1,7 milioni di franchi, pari a circa un milione di euro, seguita da Taiwan e dalla Bulgaria. La questione ha infiammato il sonnolento dibattito estivo nella Confederazione elvetica, con l’estrema destra che chiama in causa l’orgoglio nazionale. “Se i coltelli dell’Esercito non arriveranno piu’ dalla Svizzera – ha denunciato Thomas Fuchs, deputato del Partito del popolo di estrema destra – allora potremmo smettere di produrli del tutto”.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.