Mondo
Territori palestinesi: è guerra civile a Gaza
Scontri armati tra militanti di Hamas e sostenitori di al Fatah
di Redazione
Non si arresta la spirale di violenza nella Striscia di Gaza, dove la faida tra militanti di Hamas e di Fatah rischia di sfuggire a ogni controllo del governo di unita’ nazionale. Il bilancio degli scontri di oggi e’ di almeno quattordici morti. Un commando ha attaccato con razzi e mortai un centro addestramento della Guardia presidenziale -leale al leader dell’Anp, Abu Mazen- nei pressi dei valico di Karni, al confine tra la Striscia e Israele: almeno otto i morti, tutti del partito moderato Fatah.
Poco prima, alla periferia orientale della Citta’ di Gaza, a un posto di blocco di Fatah era stato attaccato un pullmino su cui viaggiavano uomini armati dell’ala militare di Hamas, le ‘Brigate Ezzedine al-Qassam’: un militante del movimento islamista e’ morto e un altro e’ rimasto ferito. Il primo ministro, Ismail Haniyeh, esponente di Hamas, ha convocato i capi militari. Il ministro dell’Informazione, Mustafa Barghouti, ha affermato che il governo “non lascera’ che Gaza diventi una nuova Somalia”.
Fonti diplomatiche occidentali hanno riferito che circa 450 combattenti leali al presidente Abu Mazen sono rientrati dall’addestramento in Egitto come possibili rinforzi. A Bruxelles l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Javier Solana, in un incontro avuto con il ministro degli Esteri palestinese, Ziad Abu Amr, ha definito “molto grave la situazione nei Territori”.
In questo scenario fosco non si registrano passi avanti sul binario del negoziato israelo-palestinese. Il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, rivolge l’attenzione verso un orizzonte piu’ ampio. In Giordania per un colloquio con re Abdullah II, il premier ha ribadito di essere pronto a incontrare i leader arabi moderati per discutere, ma senza precondizioni, del piano di pace rilanciato dalla Lega Araba. “Invito i ventidue leader delle nazioni arabe, che sono disposti a fare la pace con Israele, a riunirci ovunque vorranno, a sederci intorno a un tavolo e a cominciare a parlare”, ha detto Olmert a una conferenza nell’antica Petra con i Nobel per la Pace, poco prima di essere ricevuto dal monarca hashemita. L’Iniziativa araba’ di cui ha parlato Olmert propone a Israele la formula “pace in cambio della restituzione dei territori”. Le eccezioni israeliane sono note e riguardano principalmente la questione del ritorno dei profughi palestinesi.
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