Mondo
Terzi: più trasparenza nel processo elettorale
Il ministro degli Esteri interviene dopo gli scontri dei giorni scorsi
di Redazione
“Più trasparenza nello svolgimento delle elezioni in Senegal”, recita un messaggio su Twitter dal profilo del ministro degli Esteri Giulio Terzi. Per Terzi non si tratta di “ingerenza, ma sostegno al modello di democrazia e stabilità in Africa”.
Le autorita’ senegalesi hanno affermato che non accetteranno “alcun diktat” straniero sull’organizzazione delle presidenziali del 26 febbraio. La vigilia della consultazione e’ caratterizzata da scontri violenti, riesplosi ieri.
Uno studente universitario stato travolto e ucciso da un’auto della polizia durante una manifestazione di protesta con migliaia di persone a Dakar contro la terza candidatura del presidente Abdoulaye Wade. Altri manifestanti sono rimasti feriti quando la polizia ha tentato di sciogliere la protesta, hanno riferito fonti governative all’agenzia Dpa. I manifestanti hanno bruciato dei copertani e la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni.
Wade, 85 anni, ha ottenuto il via libera dalla Corte Costituzionale a candidarsi per la terza volta, malgrado la costituzione imponga un limite massimo di due mandati. Il presidente ha argomentato che la regola non vale nel suo caso, dato che il suo primo mandato è precedente alle nuove regole costituzionali. Un escamotage che ha provocato un vento di protesta in tutto il paese con tre morti in diversi incidenti nei giorni scorsi.
Intanto la stessa Corte ha scartato la candidatura alle presidenziali del popolare cantante Youssou N’dour, annullando parte delle firme raccolte in suo favore. “Wade cammina sui cadaveri per rimanere al potere”, titola oggi il quotidiano senegalese La Tribune. Perchè Wade “non ha imparato dagli errori di altri leader come Gbagbo e Gheddafi?”- si chiede intanto il musicista Adama Gaye – “se Wade non si ritirerà presto, si ritroverà altro sangue sulle mani. La resistenza è più forte di quanto creda”.
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