Famiglia
Terzo rapporto di Save the children su pedo-pornografia
Presentato oggi Minori nella rete, rapporto annuale nell'ambito dell'iniziativa Stop-It contro lo sfruttamento sessuale a danno dei minori tramite Internet.
di Redazione
Stop-It, il progetto di Save the Children Italia per fermare la pedo-pornografia su internet, comprende attività di ricezione e trasmissione alle istituzioni competenti di materiale pedo-pornografico segnalato e inviato da utenti di internet all?indirizzo www.stop-it.org, attività di networking e advocacy, informazione e sensibilizzazione. Stop-It è co-finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Safer Internet Action Plan ed è il nodo italiano di Inhope, la rete internazionale delle hotline.
In base al rapporto appena presentato, sono in aumento le occasioni di esposizione dei minori ad immagini pedo-pornografiche e di adescamento, e l?utilizzo delle nuove tecnologie si estende anche ad altre forme di sfruttamento sessuale. Rispetto al più tradizionale canale dei siti web a contenuto pedo-pornografico è in aumento sensibile il numero di email ?indesiderate? e il ricorso al file sharing, cioè lo scambio di immagini pedo-pornografiche attraverso i più diffusi software di peer to peer. Inoltre sono sempre più comuni i telefoni cellulari abilitati all?invio di messaggi di testo (sms) e foto (mms), comprese immagini pedo-pornografiche. Se a ciò si aggiunge il documentato ricorso al web anche per altre forme di sfruttamento sessuale, come la prostituzione minorile, il risultato è un aumento del rischio, per i minori, di esposizione ad immagini pedo-pornografiche e di adescamento a scopo di molestie, sfruttamento o abuso sessuale.
Le tendenze del fenomeno della pedo-pornografia online
Fra il 2004 e il 2005 (da ottobre a settembre) sono state 3.106 le segnalazioni di materiale pedo-pornografico inviate a Stop-It, il 10% in più rispetto all?anno precedente: il 66% riguarda siti Internet (Url), il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, il 2% chat, l?1% newsgroup.
?Se i siti internet pedo-pornografici continuano a costituire la maggioranza delle segnalazioni che riceviamo?, spiega Carlotta Sami, Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, ?il dato più significativo è l?aumento del file sharing, pari all? 85,4% in più nel 2005 rispetto all?anno precedente. Non trascurabile è stata anche la crescita delle segnalazioni di email indesiderate con link a siti pedo-pornografici, quasi raddoppiate nell?arco di un anno. Oltre a questi numeri?, prosegue Carlotta Sami, ?dobbiamo tenere presente l?abbinamento di internet al telefono cellulare con la conseguente possibilità di invio e scambio di immagini e testi a contenuto pedo-pornografico. E? dunque necessario?, conclude Carlotta Sami, ?intensificare i controlli sui servizi di condivisione di file e dati, sia via internet che via cellulare, e un?intensa attività di sensibilizzazione verso i giovani che hanno molte più occasioni di esposizione a materiale pedo-pornografico e di adescamento anche a scopo di abuso sessuale ?.
Nuove tecnologie e prostituzione minorile
Internet e pedo-pornografia ma non solo. In ?Minori nella rete? Save the Children documenta il ruolo del web anche in altri fenomeni di sfruttamento sessuale come la prostituzione minorile. Nell?ambito del progetto ?Orizzonti a colori? di Save the Children, per la prevenzione della devianza e il reinserimento sociale di minori stranieri sottoposti a procedimento penale nella città di Roma, gli operatori del progetto hanno rilevato un mercato di prostituzione maschile e femminile che coinvolge anche ragazzi minorenni di origine rumena e in cui si ricorre al web come mezzo di pubblicità e intermediazione.
Il traffico è gestito da una coppia di partner, maschio e femmina, dediti alla prostituzione di strada. Per accrescere il numero di clienti, i due utilizzano una webcam e un computer collegato con Internet attraverso il quale promuovono i propri ?servizi?. Per il cliente interessato si organizza quindi un appuntamento presso l?appartamento di residenza dell?uomo e della donna. In tempi successivi la coppia estende il proprio business, cercando di coinvolgere nel giro di prostituzione anche ragazzi e ragazze minorenni non italiani, segnalati spesso da amici o addirittura da familiari. In alcuni casi, il successo dell?iniziativa consente l?avvio di un meccanismo di migrazione a scopo sessuale. La coppia mette quindi a disposizione la strumentazione Internet e una stanza riservata, contando su una percentuale degli incassi.
?Il ricorso a internet nel mercato della prostituzione anche minorile è un fenomeno ancora poco diffuso in Italia?, sottolinea il Direttore dei Programmi di Save the Children Italia, ?tuttavia è un campanello di allarme che deve spingerci a fare il possibile per aiutare i giovani ad utilizzare internet in modo sicuro e positivo. In questo senso è fondamentale il ruolo dei genitori che dovrebbero acquisire maggiori strumenti per comprendere e supportare i figli nel loro sviluppo psico-sessuale ed essere così in grado di indirizzarli a un uso consapevole della rete. L?esposizione a immagini pedo-pornografiche e contatti a sfondo sessuale con adulti?, prosegue Carlotta Sami, ?possono avere pesanti conseguenze sui minori, generare angoscia, disagio, tanto più intensi a seconda dell?età, della fragilità psichica, del livello di perversione delle immagini, della frequenza dell?esposizione e del supporto affettivo su cui il minore può contare?.
Quale prevenzione? Un vademecum per genitori ed educatori
A sostegno dei genitori e degli educatori, il Rapporto di Stop-It contiene uno zoom monografico su ?Il minore esposto alla pedo-pornografia su Internet?, con, tra l?altro, un vademecum in 22 punti che offre indicazioni utili sia per prevenire l?adescamento e l?esposizione a immagini pedo-pornografiche, sia nel caso ciò sia già avvenuto. I consigli di Save the Children intendono in particolare aiutare il genitore a supportare i propri figli nell?utilizzo di Internet, a comprendere e rispettare lo sviluppo psico-fisico del minore, a suggerire al bambino un modo per esprimere il proprio vissuto in caso sia entrato in contatto con materiale pedo-pornografico.
Identificazione delle vittime di pedo-pornografia e campagne di sensibilizzazione: osservazioni e raccomandazioni di Save the Children
Il Terzo Rapporto di Stop-It contiene anche un capitolo di analisi di leggi, misure e azioni per prevenire e contrastare la pedo-pornografia online. A proposito per esempio della recente approvazione del disegno di legge 3503, ?ci è sembrato un importante passo avanti così come l?istituzione del centro nazionale di contrasto alla pedo-pornografia su internet e l?osservatorio per il contrasto della pedofilia e pornografia infantile?, spiega ancora Carlotta Sami. ?Tuttavia le risorse allocate per il loro pieno funzionamento non sembrano sufficienti, né è stata prevista la formazione di personale specializzato nell?identificazione delle vittime di pedo-pornografia. L?individuazione, il supporto e la riabilitazione di chi ha subito questo devastante abuso?, conclude, ?dovrebbero costituire l?obiettivo principale a cui tendere. Finora, nel mondo, sono solo 350 le vittime di pedo-pornografia identificate?.
La versione integrale del rapporto è scaricabile all?indirizzo:
sito Save the children/pubblicazioni