Cultura
Tessile: Commissione Ue “tiene conto ” del pericolo cinese
Lo ha affermato il portavoce del commissario europeo al commercio Mandelson
di Redazione
La Commissione europea “tiene conto” delle “preoccupazioni dell’industria europea e in particolare italiana”. Così ha risposto Claude Veron, il portavoce del commissario europeo al Commercio Peter Mandelson, alla richiesta di un commento sulle iniziative odierne della Lega circa le misure da prendere nei confronti dell’importazione dalla Cina di prodotti tessili, di abbigliamento e calzaturieri. In particolare la Lega ha presentato un emendamento al decreto sulla competitività dal titolo “Introduzione di dazi antidumping, dazi a salvaguardia speciale verso la Cina, obbligo di etichettatura di origine dei prodotti”. “Stiamo lavorando all’elaborazione di linee guida e pensiamo di avere un testo nelle prossime settimane”, ha commentato Claude Veron. Le linee guida permetteranno all’Europa di attivare clausole di salvaguardia nei confronti della Cina. “Ma non significa che, una volta adottate, le misura di salvaguardia scattino automaticamente”, ha puntualizzato il portavoce. Ciò accadrà solo a valle di una “valutazione della situazione reale” delle importazioni dal Paese del Dragone. Per quanto riguarda i dazi antidumping, Veron ha sottolineato che “quando c?è un caso comprovato di dumping, la Commissione usa il suo potere d’indagine”. “C’è in questo momento un caso in corso di valutazione” e l’esito dell’indagine si avrà “nei prossimi giorni”, ha aggiunto il portavoce di Mandelson. Infine, la Commissione Ue “non ha escluso la possibilità di introdurre un sistema di etichettatura d’origine”, ha detto il portavoce, specificando che la questione è allo studio e un primo avviso sarà presentato a giugno. “A titolo delle sue competenze in materia di politica commerciale estera – ha rassicurato il portavoce dell’esecutivo comunitario – la Commissione dispone delle attribuzioni necessarie per prendere ogni misura che sia necessaria per difendere gli interessi dell’economia europea contro pratiche commerciali sleali dei paesi terzi”.
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