Dopo il rifiuto del governo di approvare un ordine del giorno che impegnava 30 milioni per il ripristino delle agevolazioni postali, il profit si interroga su come offrire al terzo settore una via d’uscita. Complice l’ingresso di nuovi soggetti nel mercato dal primo gennaio 2011, data in cui entrerà in vigore la liberalizzazione dei servizi postali e la conseguente apertura alla concorrenza per gli invii di plichi di peso inferiore a 50 grammi.
«Stiamo studiano alcune soluzioni sia per il non profit che per l’editoria», conferma Valentina Pavan, direttore marketing TNT Post, il secondo vettore italiano dopo Poste, e aggiunge: «il non profit è un settore di nicchia per noi estremamente interessante, ma al momento dobbiamo verificare la sostenibilità dell’offerta che intendiamo fare. Va precisato, però, che quello che offriva Poste era di fatto fuori mercato e che quindi, per quanto ci riguarda, stiamo parlando di soluzioni più costose. Il modello a cui stiamo lavorando prevede di stilare le nuove tariffe in base alla quantità di pezzi spediti, tenendo conto dello scopo sociale delle organizzazioni, ma compatibilmente con i conti economici che stiamo facendo».
TNT Post promette, infine, di essere pronta per il primo gennaio, non prima, e garantisce la copertura del 55% delle caselle postali italiane a inizio anno, e del 65% per fine 2011.
Riccardo Bagnato
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