Famiglia

Torino riscopre i suoi demoni

di Redazione

La “profonda” periferia sud del capoluogo piemontese fa da sfondo alle riprese de Il demone dentro, primo lungometraggio del 32enne regista torinese Federico Lagna: «È un omaggio al cinema gotico di Bava e Argento, dove sono le persone a far paura più degli elementi soprannaturali».

Perché la scelta di Mirafiori Sud, immortalata finora solo da film sulla condizione operaia, come «La signorina Effe»?
Qui abbiamo trovato una palazzina che era totalmente isolata dal resto della città e in più aveva un albero quasi secco davanti. Il senso di solitudine era totale ed era esattamente quello che rispecchiava l’animo della giovane protagonista.
A Torino è più difficile che altrove fare cinema?
No, anzi. La Torino Film Commission, che sostiene la pellicola, è un ente molto disponibile, ho già lavorato con loro anche in altre occasioni.
Quando il film quando uscirà nelle sale?
Non sarà facilissimo trovare spazio perché la nostra è una pellicola davvero indipendente. Sarà comunque pronto per la metà di quest’anno.

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