La Fdic – Federal Deposit Insurance Corporation, è un’agenzia indipendente del governo americano creata nel 1933 per garantire i depositi dopo che nella crisi del 1929 sono fallite migliaia di banche. Da allora nessuno ha mai perso un centesimo dei propri risparmi. Ogni venerdì sera una commissione della Fdic dichiara la chiusura delle banche fallite e nel weekend alcune cambiano nome (anche se molti clienti non se ne accorgono). Nel 2009 ne sono fallite 140, 157 nel 2010 mentre la lista di quelle che hanno problemi supera le 950. Ma la Federal Reserve, la Banca Centrale, non se ne occupa minimamente, a lei interessa e aiuta solo le otto grandi di Wall Street.
Così come nelle banche, anche nel resto delle attività ci sono due economie. Una in ripresa e l’altra ancora in depressione, Paesi emergenti che vanno bene mentre altri sono afflitti da problemi di debito. Un mondo a due velocità, dove le disuguaglianze si accentuano fino a generare crisi che cambiano il volto dei Paesi. Ma separare i vincitori dai perdenti nei prossimi anni non riguarderà solo il Nord Africa. Le aziende, soprattutto quelle tecnologiche e finanziarie, sono tornate a produrre profitti enormi mentre i salari restano stagnanti. I giovani brillanti che escono dalle università vogliono andare subito a Wall Street, soldi facili e immediati nelle grandi banche e negli hedge fund. Come dargli torto?
Dopo aver tuonato contro gli eccessi dei banchieri salvati con i soldi dei contribuenti, sono tornati i bonus miliardari. In distribuzione oltre 100 miliardi di dollari; solo alla Goldman Sachs il presidente e i suoi vice se ne spartiranno 112 milioni, mentre il bonus medio per dipendente è di 570mila dollari. Briciole in confronto ai gestori di hedge fund, i cui guadagni non sono in milioni ma in miliardi di dollari. Al primo posto troviamo John Paulson con 5 miliardi, secondo David Tepper (di Appaloosa) con 4 e terzo George Soros con 3. Bonus inclusi, naturalmente.
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