E’ di almeno 36 morti il bilancio ancora provvisorio dell’incursione effettuata nella notte da numerosi individui armati in un bar di Gatumba, cittadina situata 13 chilometri a ovest della capitale del Burundi, Bujumbura: lo ha riferito il governatore provinciale Jacques Minani, secondo cui per compiere una strage di tali dimensioni gli aggressori hanno impiegato appena una ventina di minuti.
“Decine di persone, alcune in uniforme militare e munite tutte di fucili kalashnikov e di bombe a mano, hanno fatto irruzione nel bar, hanno intimato ai presenti di stendersi a terra e hanno cominciato a sparare”, ha raccontato uno dei superstiti.
“Quelli che ci hanno attaccato non sono semplici banditi”, ha aggiunto un altro. “Sono miliziani, ribelli”. Un indizio del fatto che non si trattasse soltanto di malviventi e’ dato dal fatto che dal locale devastato non e’ stato rubato niente.
La zona dell’eccidio e’ considerata una roccaforte dell’Fnl, le Forze di Liberazione Nazionale, un gruppo di insorti di etnia hutu che in larga misura sono stati integrati nell’Esercito regolare dal 2009, ma che in parte si sono invece dati alla macchia insieme al loro leader, Agathon Rwasa, ritiratosi l’anno scorso dalle elezioni presidenziali e tornato in clandestinita’.
Accusato di aver condotto decine di assalti simili a quello della notte scorsa, Rwasa ha imputato a sua volta al governo burundese di aver fatto torturare e poi trucidare oltre cento dei propri sostenitori. Le vittime nel bar erano quasi tutte membri del club calcistico ‘Espoir Fc’, affiliato alla lega giovanile del Cndd-Fdd, il partito al potere del presidente in carica, Pierre Nkurunziza; anche il proprietario del locale sarebbe iscritto al Cndd-Fdd. “Siamo convinti che a fare questo siano stati predoni dell’Fnl”, hanno ribadito in via riservata fonti militari presenti alla scena.
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