Non profit
TOSCANA. Venti progetti partecipativi in 8 province
Tracciato un bilancio sulla normativa regionale sulla partecipazione
di Redazione
Venti progetti partecipativi su riqualificazione urbana, piani strutturali, percorsi formativi, piani economici e sociali finanziati in otto province toscane, per complessivi 684.700 euro, pari a tutte le risorse disponibili per il 2008. Si è presentato con questi dati Rodolfo Lewanski, autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione, a due mesi dal suo insediamento nella carica. “Se la legge fosse stata applicata anche su Castello, forse la vicenda fiorentina avrebbe assunto una fisionomia diversa e non saremmo di fronte ad un’opinione pubblica sconcertata, piena di sospetti. C’è un’esigenza di maggiore trasparenza da parte dei cittadini ed è bene che la classe politica ne prenda atto”, ha commentato l’assessore regionale alle riforme istituzionali, Agostino Fragai, nel corso della conferenza stampa che ha tracciato un primo bilancio della normativa regionale sulla partecipazione. “La politica avviata dalla Regione Toscana rappresenta un’innovazione di rilievo nel panorama non solo italiano, ma anche internazionale – ha sottolineato Lewanski, che è professore associato alla facoltà di scienze politiche dell’ateneo bolognese – Molti paesi offrono una ricca casistica di esperienze di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte collettive, ma esempi di promozione attiva, sistematica e su questa scala sono assai rari”. Il 30 novembre scorso è scaduto il termine per la presentazione di nuove richieste per il 2009. La legge, infatti, fissa tre scadenze: novembre, marzo e luglio di ogni anno. Sono state presentate 12 domande, per un ammontare complessivo di 488.000 euro, alle quali sarà data risposta entro l’anno. I progetti approvati potranno partire a gennaio.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.