Non profit
Trent’anni di impegno per battere il “nemico dolore”
Bilanci e sfide future per la fondazione impegnata sul fronte delle cure palliative
di Redazione
Una lunga esperienza sul territorio lombardo. Che ha fatto scuola, costituendo il modello operativo per tutte le organizzazioni non profit e i centri impegnati in questo ambito in tutta ItaliaPer la Fondazione Floriani l’anno passato non è stato come gli altri: l’ente voluto dal patron di Telettra, e che per primo in Italia ha sollevato il problema del dolore nei malati terminali, ha festeggiato nel 2008 le tre decadi di vita: 30 anni spesi al servizio dei pazienti incurabili per accompagnarli nel loro ultimo viaggio e alleviarne la sofferenza fisica, psicologica e sociale. Un arco temporale denso di piccole e grandi vittorie che hanno fatto nel nostro Paese e nel mondo la storia delle cure palliative.
Dalla fine degli anni 70, le esperienze avviate dalla fondazione in territorio lombardo per l’assistenza a domicilio e in hospice, sono state l’esempio operativo al quale si sono ispirate le oltre 200 organizzazioni non profit e gli oltre 200 centri che in tutta Italia hanno sviluppato interventi di cure palliative.
All’insegna di un bilancio complessivo sulle applicazioni del modello Floriani e di uno sguardo analitico sulle sfide del futuro, si è aperto il 18 novembre scorso all’università degli Studi di Milano il convegno internazionale Caring versus Curing. Prendersi cura delle fragilità: continuità assistenziale nel III Millennio: «Ad inaugurare il confronto», racconta Francesca Floriani, presidente dell’Associazione Amici della Fondazione Floriani, «l’autorevole bioeticista Daniel Cahallan, fondatore dell’Hasting’s Center di New York, con una lectio magistralis sulle motivazioni della crisi in atto nei sistemi sanitari occidentali e sull’urgenza di una medicina sostenibile, che garantisca innanzitutto la qualità e l’umanizzazione dell’assistenza».
Tra le attività scientifico-culturali sponsorizzate in occasione del trentennale, rientrano la diffusione del libro Hospice in Italia 2006: prima rilevazione ufficiale realizzato con la Fondazione Feragnoli di Bologna e l’indagine demoscopica Ipsos Gli italiani e le cure palliative, commissionata dalla Fcp – Federazione cure palliative, sul livello di alfabetizzazione nazionale in tema di assistenza e di palliative care. «La ricerca 2008», spiega Floriani, «ha replicato nel disegno quella compiuta nel 2000 su un analogo campione di 800 persone. Fra i dati emersi, il più significativo riguarda il grado di consapevolezza maturato dai cittadini sulla necessità delle cure palliative: l’80% degli intervistati infatti le ritiene un diritto acquisito (ma fruibile solo nel 57% dei casi), principalmente di competenza del sistema sanitario nazionale, quindi, un Lea». Forte dell’esperienza maturata, la Fondazione Floriani guarda con fiducia al futuro: «Stiamo avviando presso l’Istituto dei Tumori di Milano Conoscere per curare, un progetto permanente di informazione e sostegno alla famiglia nella cura del malato oncologico, dalla diagnosi alla terapia, dalla riabilitazione alle cure palliative. A giorni partirà la fase sperimentale».
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