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UE: un quarto popolazione ha un Pil pro capite inferiore alla media
E quanto emerge dal terzo rapporto sulla coesione, che descrive lo stato delle regioni nella Ue in termini di reddito, occupazione e produttività
di Redazione
Unione europea a due (e più) velocità: nel 2002, infatti, il Pil pro-capite oscillava da un livello pari al 189%, rispetto alla media della Ue a 25, nelle dieci regioni più ricche ad appena il 36% nelle dieci più povere. E? quanto emerge dal terzo rapporto sulla coesione, che descrive lo stato delle regioni nella Ue in termini di reddito, occupazione e produttività, presentato dal commissario europeo per le politiche regionali, Danuta Hubner. Oltre un quarto della popolazione europea, in 64 regioni, evidenzia un Pil pro-capite inferiore al 75% della media. Un dato che, negli Stati dell?allargamento, riguarda il 90% della popolazione, ad eccezione delle regioni di Praga, Bratislava, Budapest, Cipro e Slovenia. Se si considera, invece, la Ue dei Quindici, il valore scende al 13% della popolazione e le regioni a basso reddito sono concentrate in Portogallo e nelle aree meridionali di Italia, Spagna e Gracia, oltre ai Lander orientali della Germania. Inoltre, la crescita è più sostenuta proprio nelle regioni più povere dei nuovi Stati membri della Ue. Le priorità di spesa nelle politiche di coesione, poi, sembrano favorire gli obiettivi della Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione quando sono presi in considerazione investimenti in trasporti ed energia.
”Il rapporto -ha affermato il commissario europeo Danuta Hubner- conferma la necessità di una politica di coesione ambiziosa e di risorse adeguate dal 2007. Ci sono ampli divari nei livelli di prosperità e di occupazione nell?Unione allargata. Una popolazione di circa 140 milioni di persone vive in regioni al di sotto o vicine al 75% della media europea di Pil. La Comunità ha il compito di promuovere una crescita più veloce, in linea con gli obiettivi della rinnovata strategia di Lisbona per l?occupazione. I risultati evidenziati dal rapporto -ha spiegato- mostrano che la Ue sta svolgendo un ruolo essenziale nell’assicurare che gli investimenti per la crescita e l’occupazione siano una priorità”. Hubner, infine, ha lanciato un appello al Consiglio e al Parlamento europeo,”per fare tutto il possibile per raggiungere un accordo sulle prossime prospettive finanziarie sotto la presidenza lussemburghese, in modo da permettere alla sfida della coesione di essere indirizzata verso un adeguato livello alla luce dell’analisi che emerge da questo rapporto”.
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