Non profit
UMANITARIO. Pd: emendamento al decreto missioni all’estero
Aspra la discussione in parlamento sul decreto che rifinanzia le missioni all'estero, e che ha tagliato i fondi per la cooperazione civile
di Redazione
Il Partito democratico ha depositato un emendamento al decreto sul rifinanziamento per sei mesi delle missioni italiane all’estero nei teatri di crisi, da poco pubblicato sulla gazzetta ufficiale e che vede un taglio di circa 110 milioni di euro alla cooperazione civile per passare l’intero pacchetto di aiuti al ministero della Difesa.
Ma non è solo l’opposizione a criticare il decreto. In Parlamento il primo ad attaccare il ministero del Tesoro, autore del taglio, è stato il sottosegretarie agli Esteri, Alfredo Mantica che, due legislature or sono, aveva, alla Farnesina, la delega per la cooperazione. Il 15 gennaio, davanti alle commissioni di Esteri e Difesa che esaminavano il dl, oltre a Mantica sono intervenuti fra gli altri Alessandro Maran, capogruppo del Pd in commissione Esteri che ha parlato di una «scelta inaudita» e Federica Mogherini «scelta cieca, irragionevole e irrazionale», mentre il Partito democratico ha depositato un emendamento che, di fatto, ripropone il testo del Decreto Prodi del 2008 nel quale figurava il contributo tagliato adesso dall’esecutivo per la cooperazione civile.
A difendere il decreto invece è stato il ministro della Difesa Ignazio la Russa. «Non voglio giudicare la cooperazione civile» ha detto «ma quando gli interventi sono gestiti dai militari, anche solo per il fatto che non ci sono spese aggiuntive» per pagare «i cosiddetti volontari», essi «hanno un risultato più alto in termini di efficienza».
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