Famiglia

Un bambino su 100 nasce in provetta

I dati del rapporto CeDAP relativo al 2006

di Sara De Carli

È stato pubblicato ieri il 5° Rapporto CeDAP sull’evento nascita in Italia nel 2006. Il Rapporto, curato dall’Ufficio di Direzione Statistica del Ministero, raccoglie i dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) ed è la  più ricca fonte a livello nazionale di informazioni sia di carattere sanitario ed epidemiologico, sia di carattere socio-demografico relative alla natalità e alla mortalità neonatale.

Il Rapporto registra un aumento del tasso di natalità in Italia, in linea con la tendenza già rilevata a partire dal seconda metà degli anni ’90. Il numero dei figli cresce, tuttavia, per lo più al Nord e al Centro, che recuperano rispetto alle regioni del Sud, in cui nello stesso periodo si registra al contrario una diminuzione. Nel 2006 la stima del numero medio di figli per donna è pari a 1,35, in crescita dopo il minimo storico di 1,19 raggiunto nel 1995. Per quanto riguarda l’età delle madri, i dati 2006 confermano per le italiane una percentuale di circa il 65% dei parti nella classe di età tra 30-39 anni. L’età media della madre è di 32,1 anni per le italiane mentre scende a 28,7 anni per le cittadine straniere. Nel 2006 il 14,7% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana: al centro nord sono quasi il 20%. Nel 92% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto il padre del bambino. 

Si conferma il ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica. In
media, il 37,4% dei parti avviene con taglio cesareo, percentuale molto superiore alla soglia del 10-15% che secondo l’OMS garantisce il massimo beneficio complessivo per la madre ed il bambino. La percentuale di tagli cesarei è più alta per i parti che avvengono in case di cura private (61,6% nelle case di cura accreditate e 76,1% in quelle non accreditate) mentre negli ospedali pubblici si ricorre al cesareo nel 34,0% dei casi. Il parto cesareo è più frequente nelle donne con cittadinanza italiana rispetto alle donne straniere: nel 26,9% dei parti di madri straniere si ricorre al taglio cesareo mentre si registra una percentuale del 39,2% nei parti di madri italiane.

Nell’84,5% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4
mentre nel 73,2% delle gravidanze si effettuano più delle 3 ecografie consigliate. In media sono state effettuate circa 16 amniocentesi ogni 100
parti: considerando solo le mamme sopra i 40 anni, la percentuale sale al 45,5% dei casi. Per circa 4.995 parti si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA), in media 0,97 ogni 100 gravidanze. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero (FIVET).

In allegato il rapporto CeDAP.

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