Welfare
Un corso di boxe controverso
E' quello che si svolge al carcere di Spoleto. La controversia è fra la direzione del carcere e il sindacato di polizia penitenziaria
di Redazione
E’ stato inaugurato ieri a Spoleto (Perugia) il corso di boxe per i detenuti del carcere di Maiano, che nei giorni scorsi era stato duramente criticato dal Sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe, tanto da aver proclamato lo stato di agitazione all’interno del carcere stesso. Sono 27 i detenuti, in gran parte italiani e con un’eta’ compresa tra i 30 e i 40 anni, che prenderanno parte al corso, promosso dalla Boxe Spoleto in collaborazione con la direzione dell’istituto penitenziario. Dopo un primo colloquio con gli iscritti ieri si e’ svolta la prima lezione. Per gli organizzatori del corso sara’ un’esperienza positiva per tutti, perche’ il pugilato va visto come una disciplina sportiva in grado di trasmettere grandi valori. Diverso il parere del Sappe, secondo il quale fornire ai detenuti le conoscenze tecniche di combattimento della boxe ”puo’ mettere potenzialmente, ancor piu’ del consueto, a repentaglio l’incolumita’ fisica di tutti gli operatori ed il regolare mantenimento dell’ordine e della sicurezza dell’istituto”. L’inaugurazione si e’ svolta alla presenza del consigliere nazionale della Federpugilato Gualtiero Becchetti, del presidente regionale umbro del Coni, Valentino Conti, dell’assessore comunale di Spoleto Emanuela Albertella e del direttore del carcere, Ernesto Padovano. Il corso andra’ avanti fino a Natale.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.