Volontariato
Un gol per l’integrazione: a Milano il torneo per minori stranieri non accompagnati
Otto squadre, più di cento minori stranieri non accompagnati provenienti da oltre 30 nazioni: sono i numeri di "Villapizzone senza frontiere" torneo di calcio che coinvolge le comunità per msna della città. Un campo vero, con divise, arbitro e tutto il resto. «Tesserare i msna per le società sportive comporta un iter burocratico piuttosto lungo, quindi di solito si arrangiano a giocare dove riescono. Un successo che non immaginavamo», spiega Giancarlo Marini, l'organizzatore

Vengono in Italia perché sognano un futuro migliore, ma quello che manca loro sono spesso le piccole gioie quotidiane, come giocare a calcio in una squadra. Vale per Besh, Elvis e per tutti gli oltre 16mila minori stranieri non accompagnati che vivono nel nostro Paese. È proprio per questo che a Milano, la città con più alto numero di msna, è nata un’iniziativa che punta a mettere sul rettangolo verde questi ragazzi e farli competere per davvero.
Fino al 21 giugno, infatti, ogni sabato mattina si disputerà “Villapizzone senza frontiere”, un torneo di calcio a sette dedicato alle comunità per msna della città. La squadra di Besh e Elvis ha perso tragicamente la gara inaugurale, un po’ come l’Inter in finale di Champions League, ma dopo il triplice fischio dell’arbitro sui loro volti e quelli dei loro educatori non c’era rabbia o tristezza, ma un bel sorriso per aver provato l’emozione di una partita in piena regola.
«La manifestazione nasce da una considerazione», spiega a VITA Giancarlo Marini, ex giornalista oggi allenatore di ragazzini al Villapizzone 1927 e mente del torneo, «cioè che la maggior parte dei ragazzi che arriva in Italia ha il desiderio di potere giocare a calcio, come spesso faceva nel suo Paese d’origine. Ma tesserarli, da parte delle società sportive, comporta un iter burocratico piuttosto lungo, quindi si arrangiano a giocare dove e come riescono». In piazza, al parco, nel cortile della comunità, ma quasi mai in un campo con le linee tracciate, con la divisa di una società, con un numero sulle spalle e tre punti in palio. «Gli manca giocare partite vere, così come la possibilità di vivere uno spogliatoio».
Organizzato da Cda Villapizzone 1927 e da Fr-Agile!, il progetto coordinato da Farsi prossimo e sostenuto da Con i bambini, Fondazione Peppino Vismara e Fondazione Cariplo, il torneo cominciato sabato 31 maggio ha visto l’adesione di otto squadre, per un totale di più di cento ragazzi provenienti da oltre 30 nazioni diverse. Inizialmente, doveva essere aperto non solo ai ragazzi delle comunità, ma anche ai loro educatori, i volontari e gli ex ospiti che hanno mantenuto un legame: un modo per dare valore a tutto il tessuto sociale protagonista nel processo di integrazione, ma anche un modo per fare numero. Alla fine, invece, le squadre sono quasi esclusivamente composte da msna. «C’è stata una risposta incredibile da parte delle comunità», ci racconta Federico Sammarone, operatore di Fr-Agile! e co-organizzatore del torneo. «Pensavamo che avrebbero fatto fatica a trovare almeno sette giocatori, invece praticamente tutte avevano già la squadra pronta». Anche il numero di comunità partecipanti ha sorpreso gli organizzatori: «Abbiamo dovuto dire no a quattro comunità, mentre altre ci hanno detto di non aver cercato di iscriversi al torneo soltanto perché avevano visto tardi la mail. Non ci aspettavamo una cosa del genere», aggiunge Sammarone.
L’obiettivo, per l’anno prossimo, è quello di allargarlo a 16 squadre. Nel frattempo, il messaggio che arriva dal campo del Villapizzone è forte e chiaro. «Siamo nati nel 1927 in un quartiere periferico di Milano proprio per dare la possibilità di giocare a calcio e stare insieme a tanti ragazzi che non avevano altri spazi se non la strada e con questa iniziativa, alla soglia del nostro centenario, vogliamo tenere fede all’impegno preso allora dai primi soci», il commento del presidente della società gialloviola, Ennio Belvedere.
Non si tratta del primo torneo di calcio per msna mai organizzato, ma è il primo di queste dimensioni. «La nostra mission è offrire maggiori opportunità di integrazione ai ragazzi e alle ragazze particolarmente vulnerabili e, dopo la nostra prima esperienza di un torneo organizzato al centro diurno che abbiamo creato a Figino, abbiamo visto quanto sia importante offrire l’opportunità di incontrare i valori dello sport a tanti ragazzi», sottolinea Nicoletta Stefanelli, coordinatrice generale di Fr-Agile!.
Concetto ribadito dalla presidente del Municipio 8 di Milano, Giulia Pelucchi: «Iniziative come questa sono fondamentali per il nostro territorio, abbattono barriere e pregiudizi, sottolineano l’importanza del lavoro del terzo settore. Il nostro patrocinio ha avuto il significato di riconoscere e supportare un’iniziativa che promuove lo sport come strumento di integrazione e dialogo».
In apertura: foto via Cda Villapizzone
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