Mondo
Un greco su tre non va più dal medico
Tagli a ospedali, boom di suicidi e Aids. I numeri

La Grecia è il malato d’Europa. Letteralmente. La profonda crisi economica che ha colpito il Paese si sta tramutando in un’emergenza anche sanitaria per i suoi abitanti, come rileva un articolo della Bbc che prende in esame i tagli inferti al sistema sanitario nazionale greco e le loro conseguenze sulla popolazione.
I tagli «selvaggi» al budget, nota la Bbc, hanno ridotto i fondi destinati agli ospedali del 40%, schiantando un sistema assistenziale che già prima del tracollo soffriva di gravi inefficienze, carenza di personale e anche in alcuni casi di conclamata corruzione. Ma quel che è peggio è che la crisi ha colpito soprattutto le classi meno abbienti e il ceto medio, impedendo spesso a queste classi di accedere al sistema sanitario pubblico. «Se la situazione economica di un governo è sana, la salute è una delle priorità», dichiara il pediatra Nikitas Kanakis, direttore di Medecins du Monde Grecia. «Ma se fai fatica a sopravvivere, rimandi la visita dal dottore per controllare quella cisti sospetta o una tosse che non vuol passare. C’è anche ci rinuncia alla chemioterapia perché non può permettersi i 2000 euro di ticket su quel tipo di medicinali». La rivista The Lancet ha recentemente pubblicato uno studio che dimostra come il 15% in più dei greci ha rinunciato a cure mediche o dentistiche nel 2009 rispetto al 2007. Oggi quella percentuale, secondo gli esperti, è più che raddoppiata.
Eppure la sanità greca fino a un decennio fa era considerata tra le migliori al mondo: nella classifica dell’Organizzazione mondiale della sanità si era infatti piazzata al 14esimo posto a livello globale e all’11esimo (battendo Germania e Gran Bretagna) quanto alla qualità del servizio. Da allora tutto è cambiato, e solo nella città di Atene gli utenti dei servizi gratuiti erogati da Medecins du Monde sono quadruplicati, mentre nuove emergenze sociosanitarie si affacciano all’orizzonte: i suicidi sono aumentati del 40% da gennaio 2011 a oggi, e malattie ritenute quasi scomparse come tubercolosi, malaria ed epatite stanno tornando con focolai epidemici diffusi. Infine, le infezioni da Hiv sono aumentate del 52% nel 2011 e le «implicazioni sociali a lungo termine di questa situazione sono ancora ignote», nota ancora il dottor Kanakis. «Sappiamo soltanto che il 20% della popolazione sarà spinta sotto la soglia della povertà nel corso del 2012 e vedrà la propria aspettativa di vita diminuire drasticamente».
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.