Non profit

Un master per intercettare i fondi europei

Dall'Europa una dote per l'Italia da oltre 31 miliardi di euro. Che vengono sfruttati poco e male. Perché per strutturare bandi e accedere ai fondi servono competenze e professionalità specifiche. Che si possono apprendere

di Redazione

L’Europa ha in pancia un tesoretto da 325 miliardi di fondi strutturali, da ripartire tra i 28 Paesi Ue. La “dote” italiana di questa quota è di 31,8 miliardi di euro. Non solo: nella nuova Programmazione ci sono altri 80 miliardi destinati da Horizon 2020, mirati ai temi dell’innovazione e della ricerca.
Fondi importanti, che potrebbero dare ossigeno a tanta della progettualità che nasce all’interno del Terzo settore. Ma, per accedervi, ci vogliono capacità e competenze. Come conferma il direttore tecnico di Fondazione Fenice, Andrea Grigoletto, «in Italia abbiamo bisogno di qualificare e dare nuove competenze in un settore, quello dell’accesso ai finanziamenti europei, sempre più strategico e che richiede preparazione, metodo e puntualità». È da questo bisogno che riparte la programmazione del Master sui finanziamenti europei,  promosso da Fondazione Fenice e Vita Makers e rivolto a imprenditori e dirigenti, amministratori locali, responsabili del Terzo settore e, fino a un massimo del 10% a laureandi.
Il corso si terrà a Milano, da aprile a giugno 2014, presso l’Ostello Burigozzo e rappresenta un’eccellenza ormai collaudata (22 gli iscritti all’ultima edizione, conclusa a gennaio) per chi vuole conoscere le modalità di reperimento, stesura di un progetto e gestione dei fondi europei.

Per info sul master: www.fondazionefenice.it
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