Mondo

Un muratore, il miglior amico dei bimbi Samburu

Luigi Panzeri ha costruito in Kenya una casa di accoglienza per i figli di questo popolo di nomadi. In 80 vivono lì fissi. 120 lo frequentano di giorno (di Chiara Sirna).

di Redazione

Da otto anni in prima linea per ridare dignità e speranza a una popolazione nomade kenyota. Adesso, in quell?angolo d?Africa, la regione settentrionale di Oldonyiro, la sua ultima sfida è costruire un dispensario di primo soccorso e un centro specializzato di cardiologia. Instancabile e intraprendente, Luigi Panzeri, sessant?anni passati da un po?, si dedica anima e corpo ai pastori nomadi Samburu. Mettendo a frutto la sua esperienza di ex muratore. Il primo viaggio di Panzeri in Africa risale all?85, con una missione della Consolata in Kenya. Poi, morta la moglie nel 1987, decide di tornare in quella terra che tanto lo aveva impressionato e l?anno dopo visita un altro centro missionario. Da lì inizia un pellegrinaggio tra Italia e Kenya, fino a quando, dopo la pensione, il desiderio di fare della sua dedizione la ragione stessa di vita, lo porta, nel ?96, a fondare la comunità per bambini Ndugu Zangu, ?Fratelli miei? in swahili. Ora 200 ragazzini vivono al suo interno: 80 fissi, gli altri trascorrono in comunità la giornata, mentre la notte tornano nelle loro capanne. Di giorno, possono partecipare alle attività di scolarizzazione, gioco e lavoro. Il primo obiettivo di Panzeri, infatti, è l?autogestione. Allora a quei ?nipoti?, come lui stesso ama chiamarli, cerca di insegnare il mestiere di idraulico o meccanico e dare un?istruzione.
Questo non basta a eliminare fame, miseria e abbandono. Molti, bambini o adolescenti, continuano a morire per mancanza di cure e medicine. E lui, Panzeri, ha già fatto quattro viaggi per salvarne alcuni. L?estate scorsa ne ha portati cinque negli ospedali pediatrici di Bergamo e Monza, dove sono stati operati grazie a un contributo della Regione Lombardia: tre bambini di 2, 3 e 5 anni e due ragazze di 18 e 24. Ancor prima, altri cinque erano stati a Massa Carrara, con finanziamenti della Regione Toscana: tre nel 2003, due nel 2001. Ecco perché la costruzione di un dispensario di primo soccorso in loco è diventato di primaria importanza: perché là, nel raggio di 100 chilometri, non c?è alcuna struttura ospedaliera. E se l?impresa è difficile, Panzeri e i volontari che lo sostengono, insieme al cardiologo che ha operato i bambini a Massa Carrara, Vittorio Vanini, non demordono. Anzi, puntano a creare anche un centro specializzato di cardiologia. «L?assistenza sarà gratuita», spiega Panzeri. «Cercheremo di rendere autonomo il centro. Non siamo dei colonizzatori, mettiamo a disposizione semplicemente delle conoscenze».
I lavori procedono su altri due fronti. Da un lato il dispensario, iniziato nel 2002 e ora arrivato al tetto. Dall?altro il pozzo, con una capacità di 50 metri cubi di acqua, trivellato nell?aprile di quest?anno. Dall?Italia, i volontari dell?associazione Amici di Ndugu Zangu non lasciano trascorrere il tempo invano. Hanno già recuperato il materiale sanitario ed elettrico, oltre alle tubature. Ai due container, riempiti grazie alle donazioni di aziende lecchesi e milanesi, si spera di aggiungerne un altro, da inviare entro fine dicembre. «Qui è sempre un cantiere aperto», racconta Panzeri. «Ora ho solo una volontaria; tutto grava sulle mie spalle e sulla popolazione locale, che sto cercando di responsabilizzare. C?è tanto da fare».

Chiara Sirna

Amici di Ndugu Zangu
via Piave 9
Cassago Brianza (LC)
tel. 039.9272308
Presidente
Luigi Panzeri
Per donazioni: ccb 1942/02,
Abi 08440
Cab 32730,
Banca di Credito coperativo di
Carate Brianza

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