Gli altri due punti dell’accordo prevedono la donazione da parte della Sorin di dispositivi salvavita e la possibilità per i dipendenti dell’azienda di prestare lavoro all’associazione. «Non è accettabile che nei Paesi evoluti i bambini vengano salvati dalle malattie cardiovascolari, e nei Paesi poveri no», ha detto Alessandro Frigiola, fondatore della onlus. I dati mostrano che nel mondo sono oltre 5 milioni i bimbi affetti da malattie cardiovascolari, terza causa di morte dei piccoli fino a un anno. E su ogni milione di bambini nati con una patologia cardiaca, 800mila rischiano di morire. «Siamo felici di sostenere l’associazione Bambini cardiopatici nel mondo attraverso il nostro contributo economico, tecnico e umano», ha detto André Michel Ballester, ceo di Sorin group. L’associazione opera in Africa, Medioriente, Romania, Kosovo oltre che in Sudamerica.
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