La Regione Campania ha approvato la delibera che dà attuazione all’intesa della Conferenza unificata sul Fondo per le Politiche della Famiglia. In particolare è stata prevista una linea di finanziamento per i progetti sperimentali per la riorganizzazione dei consultori familiari. Alfonsina De Felice, Assessore alle Politiche sociali, quali sono le finalità dell’intervento?
La famiglia si trova nel cuore della crisi e spesso sopperisce alle carenze dell’intervento istituzionale. Noi dobbiamo invece inserirci in questo ?sistema di welfare’ familiare supportandolo di nuove azioni e sostegni pubblici. L’intervento mira ad affrontare un vasto ventaglio di problematiche che fa carico al nucleo familiare e che riguardano i giovani e gli adolescenti, il lavoro delle madri, la salute, gli abusi a danno dei minori. Offrire quindi aiuti materiali e immateriali, sostegni psicologici, assistenza legale, assistenza domiciliare e prevenire il disagio nell’intero ciclo di vita.
Che risorse ci sono e quali sono le aree di intervento da potenziare?
Circa 4 milioni di euro tra fondi nazionali e quote di cofinanziamento regionali. Vogliamo sostenere i nuclei familiari con almeno 4 figli, compresi quelli in regime di affido familiare, pre-adottivo e a rischio di età inferiore ai 25 anni, dando priorità ai nuclei in cui sono presenti figli minorenni. Il progetto di aiuto alle famiglie si propone di potenziare tre particolari aree: il sostegno alla genitorialità; azioni di accompagnamento ai percorsi di vita degli adolescenti e dei giovani; la mediazione familiare attraverso i “Centri famiglia”.
Quali sono le iniziative più innovative per i consultori?
La riqualificazione delle assistenti familiari, anche straniere, con misure per favorire l´emersione del lavoro sommerso perchè l’attività di assistenza sia condotta da operatori qualificati ed esperti. I consultori dovranno svolgere servizi di prevenzione dell’abuso e del maltrattamento in danno di minori, aiutare i percorsi di separazione tra i genitori ed essere in stretto collegamento con il Centro famiglia per offrire attività di mediazione familiare.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.