P ianta succulenta e originaria in realtà del Messico, nonostante il nome, il fico d’India era sacro per gli Atzechi, che la consideravano ricca di valori simbolici. Arrivò in Europa alla fine del Quattrocento. Il frutto – una sorta di bacca carnosa che varia di colore – non rappresenta l’unica parte commestibile della pianta: anche le foglie, dette “pale”, opportunatamente pulite, possono essere consumate fresche, sott’aceto o sotto forma di canditi. Il frutto è ricchissimo di vitamina C e ha proprietà astringenti; in passato serviva per combattere lo scorbuto, oggi è utilizzato in cosmetica per produrre creme, saponi e rossetti. Consumate i fichi d’India freschi per fare il pieno di vitamine, e se ne avete l’occasione assaggiate la marmellata: è ottima!
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