Welfare

“Un progetto che aspettavo da anni”

Parla il ministro delegato Carlo Giovanardi.

di Stefano Arduini

C on l?ingresso di Gianfranco Fini alla Farnesina, le redini della politica antidroga sono state impugnate dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi. Materia che l?esponente dell?Udc mastica con sicurezza. Non sorprende quindi che l?avvicendamento sia coinciso con il lancio del progetto di carcere-comunità di Castelfranco Emilia.
Vita: Che velocità, neanche il tempo di seminare che già raccoglie i frutti…
Carlo Giovanardi: Sono più di tre anni che stiamo lavorando a questo progetto pilota. Niente di improvvisato. Siamo partiti da un?evidenza: la dipendenza dalla droga non si può curare dietro le sbarre.
Vita: Perché allora non scegliere di allargare le maglie delle misure alternative?
Giovanardi: Dobbiamo conciliare le ragioni della riabilitazione con quelle della sicurezza. Mi sembra pacifico che chi è condannato per reati gravi, come l?omicidio, non possa uscire. La struttura di Castelfranco accoglierà proprio i detenuti con problemi di droga che però non hanno diritto (o non hanno ancora diritto) ad essere presi in carico dalle comunità.
Vita: Perché proprio Castelfranco?
Giovanardi: Lì c?era la struttura adatta e un direttore che io conosco bene. E che si avvarrà del supporto delle comunità di recupero.
Vita: C?è chi dice che alla fine a comandare saranno quelli di San Patrignano.
Giovanardi: Il timone rimarrà ben saldo nelle mani degli amministratori e della polizia penitenziaria.
Vita: Dopo Castelfranco dobbiamo aspettarci il varo di altri progetti simili?
Giovanardi: Una cosa per volta. Prima dobbiamo monitorare questa esperienza. Per ora in cantiere non c?è nient?altro.
Vita: Restando alle politiche antidroga. Il capo del dipartimento nazionale, Carlesi sostiene di non avere finanziamenti sul fondo nazionale ad hoc. Come risponde?
Giovanardi: La Finanziaria gli ha concesso 20 milioni. Mi aspetto che qualche progetto sia in grado di finanziarlo.

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