Non profit

Un ragazzo donatore mi ha salvato

Il ritorno del guru di Apple, dopo il trapianto di fegato. «Siate tutti donatori di organi»

di Redazione

«Voglio ringraziare i membri della comunità Apple per il sostegno che mi hanno dimostrato. Sono tornato in piedi tutto d’un pezzo alla Apple e amo ogni giorno del mio lavoro». Ha esordito così ieri Steve Jobs, ritornato al timone dell’azienda dopo i mesi di una grave malattia. Una standing ovation di 45 secondi lo ha accolto al suo ingresso sul palco dell’Apple Event allo Yerba Buena Center di San Francisco, dobve ha presentato l’ultima versione dell’I-Pod. «Sono molto felice di essere qui con tutti voi». Poi Jobs ha voluto fare chiarezza sulla sua malattia.

«Come sapete ho subito un trapianto di fegato: l’organo apparteneva a un ragazzo sui 25 anni, morto in un incidente automobilistico, che è stato tanto generoso da donare i suoi organi. Non sarei qui senza di lui». L’amministratore delegato della Apple invita tut­ti ad «essere altrettanto generosi e diventare donatori d’organi ». L’ultima sua apparizione era stata il 14 ottobre 2008, per la presentazione del MacBook Unibody. I suoi problemi di salute erano diventati no­ti nel 2004, quando annunciò di avere una rara forma di cancro al pancreas. Si era curato, ma nell’estate del 2006 era apparso di nuovo sciupato, ali­mentando voci sul ritorno della malattia, negati dall’azienda. Il 5 gennaio di quell’anno, Jobs scrive alla «Apple community»: «Il problema è uno scompenso ormonale che mi ‘ruba’ le pro­teine di cui il mio corpo ha biso­gno…. Il rimedio è relativamen­te semplice e ho già cominciato la cura… Continuerò a lavorare come amministratore delegato di Apple». Ma nove giorni dopo si mette in congedo, per ragioni di salute definite «più complesse » di quanto credesse. Lamenta che «le voci e le curiosità sulla mia salute continuano ad essere una distrazione per me, per la mia famiglia e per tut­ti quelli che lavorano alla Apple»

Il 20 giugno di quest’anno il Wall Street Journal rivela che due mesi prima Jobs ha subito un trapianto di fegato ma sta bene. A luglio, Jobs viene fotografato (con il «suo» iPhone) davanti al campus di Cupertino. Nello scatto, pubblicato dal portale TMZ.com, Steve Jobs riappare con l’oramai inconfondibile tenuta jeans, dolcevita nero e scarpe da ginnastica. E’ ripreso mentre nella giornata di mercoledì attraversa il passaggio pedonale proprio di fronte al campus Apple a Cupertino, in California. Anche in questo caso, tuttavia, si nota chiaramente un corpo esile.La storia della sua malattia.

 

La storia della sua malattia

Nell’ottobre 2003, il boss della Apple si è trovato ad affrontare una sfida molto pericolosa: durante una visita di routine, gli fu diagnosticato un tumore al pancreas. Nella maggior parte dei casi una diagnosi del genere è una vera e propria sentenza di morte, ma una biopsia rivelò che Jobs soffriva di una rara forma trattabile di cancro: se si fosse sottoposto a un intervento chirurgico tempestivamente la prognosi sarebbe stata favorevole.

Ma Steve Jobs, buddhista e vegetariano, ha sempre provato una profonda diffidenza verso la Medicina ufficiale e decise invece di trattare il suo tumore con la Medicina alternativa, rifiutando di sottoporsi a qualsiasi intervento chirurgico e adottando invece una misteriosa dieta ‘speciale’.

Per nove lunghi mesi Jobs si è intestardito in questo approccio, mentre il Consiglio di Amministrazione di Apple si tormentava tra le preoccupazioni sulla sorte dell’Amministratore Delegato e guru dell’azienda e i dubbi sulla opportunità di rendere pubblica la situazione. Fughe di notizie incontrollate sulla malattia di Jobs avrebbero infatti significato pesanti perdite in Borsa. Alla fine di luglio 2004 Steve Jobs si è arreso all’evidenza: le cure alternative alle quali si era sottoposto per mesi non avevano avuto alcun effetto, e il tumore stava rapidamente peggiorando. Un intervento chirurgico d’urgenza allo Stanford University Medical Center di Palo Alto ha provveduto a rimuovere la massa tumorale.

 

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