Non profit

Un sabato speso bene

La colletta alimentare festeggia la decima edizione: 100mila volontari mobilitati e una raccolta che sostiene settemila enti caritativi. Di Mauro Inzoli*

di Redazione

L?ultimo sabato di novembre da dieci anni, in Italia e non solo, è dedicato alla Colletta alimentare. Questa edizione cade in un periodo in cui i fatti e le notizie che ci giungono dal mondo sono carichi di angoscia, basti pensare alla Striscia di Gaza o alla faida in corso a Napoli. Il male sembra averla vinta e rischia di travolgerci.

Per poter stare di fronte alla realtà da uomini, occorre un punto sicuro a cui appoggiarsi, occorre una certezza, quella che nasce dall?aver sperimentato sulla propria vita uno sguardo pieno di tenerezza infinita: occorre la carità! Occorre la carità di Cristo, lo sguardo di Cristo, che «vedendo le folle, ne sentì compassione ». È all?interno di un rapporto così, pieno di stima ed affezione, che siamo in grado anche noi di donarci gratuitamente all?altro. Nasciamo tutti da un atto di carità, ma non siamo capaci di vivere il quotidiano tenendolo presente, occorre una sorta di allenamento, o meglio di un?educazione a guardare, «conformando il nostro sguardo a quello di Cristo» (Benedetto XVI). Servono dunque delle occasioni per praticare la carità e una di queste è proprio la Giornata della colletta alimentare. Sabato 25 novembre centomila volontari all?interno di oltre seimila supermercati in tutta Italia chiederanno alle persone che si recheranno a fare la spesa di donarne una parte ai poveri aiutati quotidianamente attraverso la rete Banco alimentare italiana. Stiamo parlando di circa un milione 280mila persone assistite nel nostro Paese attraverso 7.717 enti caritativi. Nel corso delle passate nove edizioni i numeri della Colletta sono lievitati fino alle 8.100 tonnellate raccolte nel 2005, ma soprattutto è diventata una festa di solidarietà per centinaia di migliaia di persone. Ma cosa rende diverso il gesto della Colletta? In sé potrebbe sembrare così spoglio, abituale, così normale: uno compra dei prodotti, li mette in una borsa e li consegna ad un volontario che li sistema e li porta via. La differenza è che uno che partecipa alla Colletta lo fa perché qualcuno l?ha invitato, l?ha trascinato fin nel cuore dell?essere che è la carità. Infatti non si è partiti da una strategia sociale, ma da uno sguardo di compassione sull?io.

La forza di questa iniziativa porta con sé la capacità di educare alla dimensione fondamentale dell?essere, la carità, che ognuno di noi ha nel proprio cuore anche se spesso è sopita. Chi si lascia prendere innesca una sorta di reazione a catena: un anno si partecipa da donatore e l?anno successivo si diventa volontario, magari unitamente ai figli o coinvolgendo i colleghi di lavoro. Ad accogliere la gente per proporre la partecipazione al gesto infatti si alternano scolaresche, interi reparti aziendali, volontari delle molte associazioni che vengono aiutate dal Banco, in alcuni casi presenti con i propri assistiti.

È realmente un?occasione per far entrare nell?orizzonte quotidiano un nuovo modo di vivere, una dimensione che raramente prendiamo in considerazione che è quella della condivisione del bisogno del prossimo, perché noi tutti non possiamo separare la risposta ai bisogni materiali e sociali degli uomini dal soddisfacimento delle profonde necessità del loro cuore. Buona ?Colletta? a tutti.

Info: Tel. 02/67100410
: www.bancoalimentare.it

*Presidente Fondazione Banco alimentare onlus

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