Mondo
Un tè contro la malaria
La ong Icei ha dimostrato con un progetto in Congo che l'infuso di una bella pianta, l'artemisia annua, è utile nel combattere la malattia. E ora ne promuove la coltivazione grazie a risorse locali
di Redazione

Potrebbe essere anche una pianta, la bella artemisia annua, l'arma prossima futura contro il flagello della malaria? Grazie al progetto della ong Icei, realizzato quest'anno in Congo grazie al contributo della Regione Lazio, questa ha smesso di essere solo un'ipotesi e potrebbe presto diventare una realtà diffusa. Icei si era posta l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione affetta da malaria del villaggio di Kimbau, nella Repubblica Democratica del Congo, attraverso la coltivazione e la somministrazione di artemisia annua L., una pianta officinale il cui infuso aiuta a combattere la malaria.
Grazie al progetto si sono ottenuti due importanti risultati: la creazione di un protocollo di coltivazione specifico per la zona agro climatica del progetto, utile per la replicabilità della coltivazione di Artemisia annua; la somministrazione sperimentale dell’infuso di Artemisia con risultati positivi sui malati affetti da malaria. E' stato infatti somministrato l’infuso a 43 pazienti adulti dell’ospedale di Kimbau, e al settimo giorno, dopo 6 giorni di assunzione del tè, tutti i pazienti hanno mostrato la risoluzione dello stato febbrile e la negativizzazione dell’esame emoscopico. Nel corso di 6 giorni di assunzione del tè non è stato riportato od osservato alcun evento avverso attribuito al trattamento.
Il progetto, che ha puntato su un approccio partecipativo e integrato, ha visto la collaborazione di soggetti differenti tra loro che hanno portato ognuno le proprie competenze e conoscenze al servizio degli obiettivi: l'ospedale Kimbau, stato incaricato di eseguire la somministrazione dell’infuso di Artemisia ai pazienti e le successive visite di controllo per controllare l’efficacia dell’infuso; la ong tedesca Anamed R.D.Congo (Action, Nature et Médecine), che ha fornito il supporto tecnico per la coltivazione e la raccolta; il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento che ha offerto la propria consulenza scientifica e ha tenuto un corso in loco per l’analisi del tenore del principio attivo nelle foglie di Artemisia; l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, infine, che ha contribuito alla validazione scientifica dei risultati raccolti sui pazienti dal personale dell’ospedale di Kimbau.
Diverse le fasi di sviluppo del progetto: coltivazione di Artemisia Annua L.; raccolta ed essicazione delle foglie e successiva preparazione delle bustine; formazione sulle tecniche di coltivazione, raccolta e conservazione di Artemisia annua coinvolgendo due Istituti agrari locali e formando 8 analisti del laboratorio dell’Istituto Nazionale sulla Ricerca Biomedica di Kinshasa sulla determinazione del principio attivo (Artemisinina) presente nelle foglie; sensibilizzazione e prevenzione sulla malaria rivolte alla popolazione locale con particolare riguardo alle donne e agli adolescenti, che rappresentano in Congo le categorie più vulnerabili.
Questo successo ottenuto in Congo da Icei traccia finalmente una nuova strada per la cura della malaria che potrebbe rappresentare una delle più importanti sfide africane da affrontare nei prossimi anni.
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