Mondo
Una catastrofe ignorata. Perché?
L'allarme lanciato da Marco Bertotto, direttore dell'Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze,
di Redazione

Una condizione climatica spietata, con tutte le drammatiche conseguenze che questo puo’ avere sull’economia di un Paese. Ma non e’ la siccita’ l’unico dramma di una terra, il Corno d’Africa, al centro del vertice Fao e che oggi vive una carestia mai cosi’ spietata dal 1993.
”Sulla situazione causata dall’assenza di piogge gravano politiche internazionali sbagliate, conflitti locali, scelte economiche che hanno incentivato coltivazioni su larga scala a favore dell’export, danneggiando i singoli contadini”, ha spiegato Marco Bertotto, direttore di Agire, l’Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze che coordina 12 tra le piu’ autorevoli organizzazioni non governative presenti in Italia da ActionAid ad Amref a Save the Children.
MANCANO I FONDI: UN PROBLEMA DI COMUNICAZIONE?
Ma se il vertice Fao auspica, come già richiesto dal segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon, un intervento urgente di 1,6 miliardi di dollari, ”i fondi finora messi in campo dalla comunita’ internazionale sono decisamente sproporzionati rispetto all’appello volto ad aumentare gli aiuti internazionali”, ha aggiunto Bertotto.
Insomma, se la siccita’ e’ ciclica, la stessa cosa non si puo’ dire della generosita’. ”Quello che manca e’ la visibilita’ del problema. Quando il messaggio e’ ben veicolato, gli italiani si dimostrano assolutamente attivi e generosi”, ha sottolineato il direttore di Agire ricordando anche le numerose collaborazioni messe in campo con soggetti privati, da Intesa Sanpaolo a Crai, da Unieuro a Feltrinelli e tanti altri, sempre positive e proficue. Come nel caso di Tim, Vodafone, Coopvoce, Postemobile, Telecom Italia e TeleTu che hanno messo gratuitamente a disposizione il numero solidale 45500 per donare 2 euro, tramite cellulari o rete fissa, per l’emergenza ”Siccita’ in Africa Orientale».
A proposito di emergenza, se la crisi attuale nel Corno d’Africa richiede un intervento immediato, una soluzione definitiva al problema non puo’ prescindere da una politica su larga scala che preveda ”restituzione delle terre ai singoli contadini, politiche sociali di riduzione dei danni e azioni volte aumentare le capacita’ di contadini e pastori perche’ possano affrontare le condizioni meteorologiche variabili con le quali combattono da migliaia di anni”, ha aggiunto Marco Bertotto. La crisi alimentare nel Corno d’Africa, scatenata da un concatenarsi di cause quali siccita’, conflitti armati e rialzo dei prezzi alimentari, sta colpendo oltre 12 milioni di persone, con due regioni nel sud della Somalia gia’ in una situazione di grave carestia.
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