Mondo

Una firma perché l’Europa continui ad aiutare i più poveri

Anche Focsiv aderisce all'appello lanciato da One e altre ong europee contro l'uso degli aiuti pubblici allo sviluppo per fermare l'arrivo dei migranti. La richiesta ai leader del vecchio continente è di assistere e proteggere i rifugiati

di Redazione

Chiedere ai leader dell’Unione europea di aiutare i più poveri, di continuare ad assistere, proteggere i rifugiati e assicurare che non si utilizzino i fondi stanziati per gli aiuti pubblici per lo sviluppo (Aps) come copertura dei costi di difesa e sicurezza previsti per fermare l’arrivo dei migranti nel nostro continente. È questo l’obiettivo di una petizione di One (organizzazione internazionale che si occupa di campagne e advocacy), e di una coalizione di ong europee, alla quale ha aderito la Focsiv.

Per i promotori della petizione, infatti, i fondi previsti per i profughi e i rifugiati devono essere erogati per sostenere la loro effettiva tutela ed assistenza; a copertura di questi costi è fondamentale non attingere ai fondi, già esigui ed indispensabili, stanziati per l’eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile nei Paesi del Sud del mondo.

«L'Europa sta commettendo un imperdonabile peccato nei confronti dei tanti uomini e donne che chiedono di essere accolti nel nostro Continente. Non si può pensare che l'unica risposta a questo fenomeno siano i muri, i fili spinati, le barriere e che sia utilizzato un sempre maggiore numero di militari e polizia ai confini, sottraendo fondi che servirebbero a costruire scuole, ospedali e infrastrutture. Che si preferisca abbandonare Schengen e gli ideali di un'Europa unita e solidale, piuttosto che accogliere i tanti in fuga da guerre, carestie e povertà» ha dichiarato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv. «È necessario disporre risorse volte all'accoglienza dei rifugiati che garantiscano loro protezione, integrazione e futuro. La cooperazione deve mantenere il suo focus nella lotta contro le cause profonde delle migrazioni: la povertà, la democrazia ed i diritti umani».

In apertura foto Getty Images

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