E il topolino partorì la montagna. Lo si può ben dire a proposito di Agire, la cui macchina organizzativa pur essendo snellissima ha saputo muoversi con grande tempestività, sensibilizzare centinaia di migliaia di cittadini e raccogliere aiuti al ritmo di oltre un milione di euro al giorno. Un manipolo di persone – sei operativi fra coordinamento, raccolta fondi e comunicazione – in grado però di attivare i necessari raccordi secondo una logica, efficacissima, di rete.
Oltre alle agenzie che, in caso di emergenze, intervengono fornendo i servizi di ufficio stampa e quelli relativi al web, la struttura di Agire conta su consolidati rapporti con le società telefoniche, importanti mezzi di comunicazione e diversi partner strategici: la Direzione generale Cooperazione allo sviluppo del ministero degli Affari esteri, Poste italiane, Banca popolare di Milano, Feltrinelli. I telefonici, ad esempio, mettono a disposizione un numero per effettuare donazioni (in questo caso il 48541) senza costi aggiuntivi, nemmeno l’Iva: per ciascun sms Tim e Vodafone girano esattamente i due euro devoluti dai cittadini (per questa emergenza, spiega Marco Bertotto, «abbiamo chiesto alle società telefoniche di metterci a disposizione un numero. Tre e Wind hanno preferito assegnarlo alla Croce rossa»).
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