Diverso. È morto Pietro Taricone, vincitore morale del primo Grande Fratello televisivo e attore. Si è schiantato al suolo dopo aver commesso una manovra sbagliata col suo paracadute nella campagna vicino a Terni. Lui che aveva al suo attivo più di 300 voli e che amava questo sport estremo. L’incidente sotto gli occhi della moglie, la bella modella Kasia Smutniak, e la figlia. La morte di un “mostro” televisivo genera fatalmente ore e ore di televisione. E così è avvenuto anche questa volta, sebbene la morte sia sopraggiunta fuori dal periodo di garanzia. E tuttavia Taricone è stato il primo ma anche il più eccentrico (e forse pentito) dei protagonisti del reality all’italiana. Non accettava mai comparsate televisive o serate in discoteca, aveva cercato di dimostrare a tutti, primariamente a se stesso, di poter diventare un attore vero. Ambizione legittima e però in contrasto col destino assegnato nel mondo della televisione ai campioni del reality. La morte di Taricone ci lascia un certo disagio, non solo per la disgrazia di un giovane morto accidentalmente, ma proprio per la sua eccentricità, il suo essere diverso nella nostra maledetta Disneyland quotidiana.
Mozzarelle. La storia delle mozzarelle azzurre (quelle contraffatte all’estero e che diventavano blu nel frigorifero dopo qualche giorno) ha gravato come una metafora inesorabile sull’impresa dei nostri calciatori della Nazionale. L’Italia non ha ancora elaborato il lutto dell’eliminazione dai Mondiali del Sudafrica, è inutile negarlo. Tante le tossine accumulate, le rabbie, le domande cui non si è risposto. Beppe Grillo pensa che sia colpa di Berlusconi. Forattini ha fatto una vignetta con le bare in campo, per suggerire la metafora, di buon gusto, che i nostri erano cadaveri. I calciatori se la sono presa? La Padania ha ingaggiato una polemica sui troppi stranieri nel nostro campionato. Quasi nessuno è riuscito a sfuggire alla tentazione di associare la sconfitta azzurra coi problemi di casa nostra. Insomma, l’Italia.
Pistola. Ironia della sorte, uno dei tanti nomi invocati come mancato salvatore della Patria ha pensato bene di mettere in crisi i suoi sostenitori. Mario Balotelli ne ha combinata un’altra delle sue. Si è messo a sparare dal suo macchinone, per strada, ma con una pistola giocattolo. La cosa non è passata inosservata, anche perché avvenuta alla vigilia del suo esame di maturità (si fa per dire). E quindi anche l’italiano di colore che poteva riscattare i nostri in Sudafrica ha deluso? Aspettiamo le prima prodezze di Miccoli e Cassano per metterci definitivamente il cuore in pace.
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