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Una ricerca di Intesa San Paolo: sarà il 14% del pil

di Redazione

“Nei prossimi decenni tutti i Paesi sviluppati dovranno fronteggiare costi per la sanità fortemente crescenti, con trend potenziali che nel lungo periodo, 2050-2060, in Italia potrebbero giungere a raddoppiare l’incidenza della componente pubblica sul Pil. Il peso della spesa sanitaria si avvicinerebbe a  quello della spesa pensionistica, che si dovrebbe stabilizzare al 14% del Pil”. È quanto emerge dalla ricerca presentata da Intesa Sanpaolo in occasione del convegno sul sistema sanitario alla luce del federalismo.

“Tutti i paesi sono chiamati ad affrontare ristrutturazioni profonde dei rispettivi sistemi sanitari e di welfare -si legge nella ricerca- per raggiungere un assetto in cui il trade-off tra copertura dei costi e sostenibilità della spesa sia governato in un’ottica di efficienza ed equità. Si pone per la sanità un problema analogo a quello riscontrato in campo pensionistico oltre 15 anni fa, ovvero il disegno e lo sviluppo di un sistema di finanziamento multipilastro”.

La dinamica e la composizione della spesa sanitaria nazionale non differisce molto da quanto avviene in altri paesi industrializzati -sottolinea la ricerca di Intesa Sanpaolo– il livello della spesa sanitaria risulta, invece, inferiore. Nel 2008 la spesa sanitaria complessiva in Italia è stata parial 9% del Pil, meno di quanto speso da Germania e Francia (entrambe all’11%) e negli Stati Uniti (16%).

I dati riferiti alla spesa sanitaria pro-capite confermano che la spesa italiana è inferiore a quella dei principali paesi sviluppati: nel 2009 si sono spesi 2.886 dollari per abitante contro una media Ocse di 3.148.

Dal confronto internazionale emerge invece come la scomposizione della spesa sanitaria tra spesa pubblica e privata nel nostro Paese risulti in linea con quanto registrato nei principali paesi europei: in Italia nel 2009 l’incidenza della spesa pubblica è stata pari al 77,3%, in Francia al 77,8%, in Germania al 76,8%. Notoriamente diverso il sistema sanitario statunitense dove solo il 46,5% della spesa sanitaria è pubblica.

 

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