Molte comunità del pianeta non hanno accesso all’acqua e una quantità crescente di Paesi ha problemi connessi con l’insufficienza della risorsa. Dati gli effetti ambientali e sociali comportati da tale carenza (siccità, desertificazioni, migrazioni, malattie) si attenderebbe da parte dei governi e degli operatori una lucidità, una attenzione, una visione complessiva e altruista nell’affrontare il problema.
Di ciò non c’è evidente riscontro. Quando non si è in presenza di accaparramenti privati delle comuni risorse idriche l’attenzione si concentra sullo sviluppo di tecnologie capaci di migliorare l’efficienza nell’uso di acqua. Soluzioni per riparare le reti, ridurre i consumi durante la doccia, aumentare la piovosità alterando con sostanze chimiche i processi di formazione delle nuvole, trivellare falde fossili nel deserto, desalinizzare, e via continuando in un continuo sfoggio di fantasia e di prodotti. Ma operare in via esclusiva sull’aumento dell’efficienza non è sufficiente alla risoluzione del problema in quanto, come ogni ragionevole persona può immaginare, la carenza di acqua è l’esito dell’insostenibile quantità di sprechi non solo diretti ma anche indiretti che la società contemporanea pone in essere.
Ogni oggetto, ogni alimento, ogni merce per essere prodotto consuma acqua; la riduzione dei consumi idrici passa non solo attraverso il risparmio della risorsa nelle fasi di produzione e di uso ma anche nella verifica che quella merce sia necessaria o utile. Eliminando merci inutili, allungando la vita delle merci, acquisendo in maniera non compulsiva, si risparmia molta più acqua di quanto si possa riducendo il tempo delle nostre abluzioni. Così come risulta demagogico riportare esclusivamente la necessità del risparmio dell’acqua sull’utente finale, risulta aberrante parlare di più equilibrati usi della risorsa senza affrontare la riduzione di sprechi e quantità delle merci. Limitare i nostri consumi individuali, dunque, è condizione necessaria ma non sufficiente: come WWF chiediamo che sia attuata una politica di riduzione degli sprechi di merci a sostegno dell’indispensabile aumento di efficienza dei processi e dei prodotti, ottenibile con un congruo supporto di innovazione tecnologica.
*direttore generale WWF Italia